Introduzione

Il mondo in cui viviamo è infestato da fantasmi.
Si aggirano in mezzo a noi, spesso indistinguibili dalle persone normali, ma vivono in un loro mondo a parte, in una dimensione parallela, che solo sporadicamente entra in contatto con la nostra.
Sembrano innocui e benevolenti, ma sono subdoli e distruttivi: sono i drogati di lettura, o librodipendenti (Reading-Addicted): il più infido flagello di ogni società avanzata.
Nonostante il progredire delle tecnologie digitali, che lo rendono di anno in anno, o di mese in mese, più obsoleto, l'oggetto denominato libro da secoli ormai continua ad essere la fonte inesauribile di degradazione psico-fisica e di devianza sociale.
A molti sembrerà strano che oggetti apparentemente inoffensivi e inutili, generalmente tollerati dall'opinione pubblica come innocui trastulli un po' all'antica per i momenti di relax, siano invece tanto dannosi agli esseri umani. È ciò che questo saggio intende dimostrare .

Gli studiosi definiscono questo tipo di materiali scritti come PRM, in italiano Sostanze Leggibili Psicotrope. Un'immarcescibile tradizione umanistica, che noi consideriamo alla base del ritardo industriale ed economico che abbiamo accumulato negli scorsi decenni, ci impedisce di prendere coscienza di quanto la libera circolazione di queste sostanze sia dannosa agli individui e, quindi, alla società che li ospita.
Ottenere questa presa di coscienza, dimostrando quanto la librodipendenza sia dannosa anche per chi non ne è affetto, è lo scopo di questo saggio. Esso si rivolge non tanto e non solo ai "drogati di lettura", che probabilmente lo assumeranno in dose unica senza trarne visibile beneficio, quanto agli insegnanti, agli psicoterapeuti, ai genitori, agli uomini politici, e più in generale a tutti coloro che hanno a cuore lo sviluppo armonioso e redditizio del mercato, della società e della democrazia nei decenni a venire .

Nei prossimi capitoli esamineremo - attraverso alcune testimonianze autentiche - le conseguenze negative della lettura sul fisico dei librodipendenti, sulla loro psiche, e sulle loro potenzialità sociali.
Ci soffermeremo quindi, in modo più attento, sui testi contenenti quella gamma di sostanze allucinogene comunemente note come Poesia. Dedicheremo alcuni cenni anche al fenomeno delinquenziale strettamente collegato alla librodipendenza che è quello dei cosiddetti book-pusher, spacciatori di libri.
In conclusione, esporremo la nostra proposta di disintossicazione sociale che si basa essenzialmente non già sulla repressione, quanto sulla progressiva disincentivazione della lettura, attraverso una nuova pedagogia che, nel giro di una generazione, riduca al minimo il fenomeno della librodipendenza, imperniandosi sull'instaurazione graduale di un semi-analfabetismo controllato.

Se i nostri sogni diverranno realtà, i vostri nipoti non avranno più voglia di leggere un libro come quello che avete ora fra le mani. E, quel che è più importante, anche volendo, non saranno in grado di farlo.

Chi legge contagia anche noi: aiutiamoli a smettere.

(fine prima puntata)