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Harry Potter è il vero problema?

San Benedetto del Tronto | Una riflessione semi seria sul nemico n°1 dei Papa – Boys.

di Alessandro Bruni

Uscirà prossimamente un’edizione limitata e segreta di un libro che vi sarà consegnato dal vostro libraio di fiducia solo dietro parola d’ordine. “Birra e Salsicce” ed una strizzatine d’occhio ammiccante ed il prezioso volume sarà vostro. In alternativa potreste fare un salto a Colonia in questi giorni. Recarvi in una chiesa, sedervi ad un confessionale e stendere una tessera dei Boys Scouts o in alternativa, ancora meglio, quella dei Papa Boys e “I Papa Boys alla caccia di Harry Potter” sarà vostro!.

Che Harry Potter fosse un fenomeno letterario era noto ma che Padula lo facesse diventare un mito non se lo aspettava nessuno. E poi, per essere precisi, prima dell’anatema di Padula era arrivato il NON placet di un certo Cardinale Ratzinger (alias Benedetto XVI), che nel 2003 facendo sponda su un saggio, dal titolo “Harry Potter – Gut oder Boese?”, (Harry Potter è Buono o Cattivo) della docente tedesca Gabriele Kuby, metteva all’indice Harry Potter e Company con queste parole:

“E’ un bene che lei illumini la gente su Harry Potter, perché si tratta di subdole seduzioni, che agiscono inconsciamente distorcendo profondamente la cristianità nell’anima, prima che possa crescere propriamente”. Che la Chiesa, nonostante il 2000 sia passato già da un po’, abbia (ancora) un “indice” (elenco ufficiale di pubblicazioni ritenute contrarie alla fede o alla morale cattolica), era cosa risaputa. Il problema è che la H era un po’ sguarnita e in qualche modo si doveva colmare il vuoto.

Sei volumi sicuri con una media di 400 – 450 pagine l’uno e con due altri possibili tomi in uscita, coprono un intera mensola… La Rowling sarà almeno mancina? Harry Potter è un vero personaggio scomodo per una Chiesa che deve riguadagnare posizioni tra i giovani (vi ricordo che i rapporti pre – matrimoniali sono ancora proibiti e che sbaciucchiarsi va bene, ma fino ad un certo punto…) e si accorge di non avere molti mezzi.

Le Giornate Mondiali della Gioventù ne sono, in positivo, l’esempio più evidente. Visto poi l’impegno a 360° contro la magia del signor Padula (solo da lodare) e le sue ultime pubblicazioni in materia, (la maggior parte sull’esoterismo) direi che anche lui, a sua volta, ha fatto sponda (su Ratzinger), per strizzare l’occhio ai suoi lettori più, diciamo, conservatori. Nulla di male per carità, il fatto è che di magia vera e propria nei libri della Rowling ce n’è poca, io sto provando da mesi a far sparire mia moglie con una formula magica dell’ultimo volume con scarsissimi risultati.

Chi veramente “buca la pagina” è Harry. Harry è il classico adolescente medio. Niente riuscì a generare la natura di più sovversivo, rivoluzionario e contortoverso, l’adolescente intendo. Se poi a questo adolescente in particolare, gli date una bacchetta magica e gli conferite una vaga aria gnostica (gnosticismo: dottrina religiosa al cui centro sta la concezione dualistica del mondo divino, spirito – materia; anima – corpo)… aaaahhh … arretrate prudentemente a distanza di sicurezza da ogni volume, riparatevi dietro una croce e una corona d’aglio non guasta mai.

E allora essendo Harry mago il problema non si pone: al Rogo! Chi si frega le mani di tutto questo clamore e l’autrice, J.P. Rowling, concittadina di un certo Oscar Wilde, che disse: “Non è importante che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli!”. E qualcuno invece si è sentito escluso e dimenticato , si chiama Mandrake e anche lui fa il mago, da molto più tempo di Harry Potter. Padula, insomma, si è solo messo sulla scia. Il “problema” secondo me è da un’altra parte ed Harry c’entra poco o nulla.

La Chiesa del 2000 ha scarsi “nemici” (Wojtyla è stato ad un passo dalla Cina ed ha “convertito” Fidel!), parafrasando ed attualizzando un vecchio adagio: “pochi nemici poca visibilità”. Allora rispolvera quelli più vecchi quelli che mettevano e mettono in dubbio i dogmi cristiano cattolici. Dietro questo proliferare della letteratura del mistero e del dubbio (aggiungete Dan Brawn all’”Indice”) la Chiesa vede il grande pericolo di una religiosità fai da te e di uno spiritualismo diverso da quello delineato nella dottrina cristiana.

La letteratura e la scienza, per questo, sono state sempre considerate le avanguardie eretiche. Vi consiglio a tal proposito un’altra lettura “proibita”: Ian Caldwell e Dustin Thomason, Il codice del 4. Il mio dubbio sta nella risposta che, per ora, sta filtrando, dal Vaticano.

In un mondo dove gli estremismi rinascono mi chiedo infatti, è il caso che anche la Chiesa, cioè il Cattolicesimo (prima religione del mondo), torni ad irrigidirsi e a stigmatizzarsi nel dogma? (questo è buono: ok, questo è cattivo: niet!) Accettare e fondare la propria vita su dogmi vuol dire chiudersi su se stessi, rinunciare a ragionare, non accettare la diversità, scansare il dialogo. Diceva Einstein che tutto è relativo ed relativismo è dialogo ed il dialogo è crescita.

29/08/2005





        
  



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