Il 13 agosto 2006 ha riservato al territorio ripano come a molte altre zone dell’entroterra Piceno una brutta sorpresa stagionale: temporali e grandinate di fortissima intensità.
Quando si ha un evento calamitoso di questo genere riconducibile, almeno nelle determinanti principali, a cause naturali, si "riscopre" la congenita fragilità del territorio e il delicato equilibrio naturale da cui dipende tutta la produzione agricola e vitivinicola.

Dopo le nevicate ed il maltempo che hanno flagellato le coltivazioni nel 2003 e la siccità eccezionale che ha colpito in questa estate 2006 (davvero infuocata), l’intero settore agricolo della zona si vede “messo alle strette” proprio dagli ingenti danni provocati da quest’ultima calamità che ha compromesso i prossimi raccolti.

Proprio per queste ragioni sulla spinta della preoccupazione delle numerose confederazioni sindacali dell’agricoltura e su iniziativa dell’Assessore Elio Gregori e del Sindaco Paolo D’Erasmo, sono state effettuate una serie di iniziative volte ad ottenere lo stato di calamità naturale per avere in contemporanea il diritto ai finanziamenti statali che diano una “boccata di respiro” al nostro settore agroalimentare.

Il 14 giugno sono stati inviati i relativi telegrammi di comunicazione dell’evento dannoso alla Provincia di Ascoli Piceno, all’Ufficio territoriale del Governo – Prefettura e alla Regione Marche, inoltre con atto deliberativo di G.M. n.117 (sempre del 14.08.06) è stata formalmente espressa la richiesta dello Stato di calamità naturale a seguito delle precipitazioni temporalesche e delle grandinate del 13 agosto 2006 di eccezionale carattere.