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Quando il calcio era ancora "quello di una volta". Evaristo Beccalossi "Da Federico".

San Benedetto del Tronto | Luca Pagliari, autore di "Mi chiamo Evaristo" presenta il suo nuovo libro sull'ex calciatore dell'Inter, idolo degli anni '80, allo chalet "Da Federico".

di La Redazione

Evaristo Beccalossi

Allo chalet "Da Federico" ieri sera abbiamo assistito alla presentazione di "Mi chiamo Evaristo". Luca Pagliari giornalista professionista ed autore radiotelevisivo racconta la storia del "fantasista geniale e sregolato", Evaristo Beccalossi, ex giocatore dell'Inter. 

Alla presentazione, oltre all'autore Pagliari e al noto calciatore, c'erano anche gli organizzatori dell'evento Paolo Perazzoli e Domenico Minuto che si professano convinti interisti. 

Di Beccalossi emerge subito un'incredibile umiltà ed è proprio un intento etico a dare l'input a Pagliari per questo suo terzo libro. Evaristo non perde infatti occasione di definirsi "fortunato... perchè a lui il calcio ha dato tutto".

Il libro non parla di questioni tecniche calcistiche ma di una storia, quella del mitico Evaristo, straordinario giocatore d'istinto che ha militato nell'Inter tra gli anni '70 ed '80. Ed è anche la storia di un ragazzino, figlio di operai, nato in un piccolo paese nebbioso del bresciano che grazie al calcio realizza un sogno pù grande di lui. 

Quando Evaristo firma il suo primo contratto con l'Inter, dice l'autore, non osa neppure domandare il compenso perchè per lui l'importante è esserci e indossare la maglia neroazzurra. Il parallelismo con il calcio moderno è spontaneo e viene da chiedersi perchè oggi dietro ogni giocatore di serie A esiste una vera e propria azienda che lavora per lui.

Che fine hanno fatto l'istinto, la passione e il lato umano nei giocatori moderni?  Per Evaristo aggiunge Pagliari fondamentale era il rapporto con i tifosi e l'affetto che essi gli dedicavano e ancora oggi ritiene questa la gioia più grande avuta dal calcio.

Evaristo non si è mai dimenticato dei tifosi perchè non poteva dimenticare da dove proveniva, di quando lui stesso sulle spalle del padre seguiva la sua squadra.

Un giocatore in tutto e per tutto fuori dagli schemi ma soprattutto fuori dagli schemi di un'ottica moderna. Beccalossi afferma che non sarebbe mai riuscito a "fare il gioco del calcio" oggi. I ritmi e la velocità cui sono sottoposti i giocatori odierni non sono nemmeno paragonabili a quelli dei suoi tempi. E' con estrema umiltà e lucidità quindi che ammette la sua difficoltà ad immaginarsi di affrontare allenamenti massacranti e i ritmi disumani di oggi. Soprattutto, ricorda Pagliari, il suo carattere indomito ed istintivo non si sarebbe mai lasciato ingabbiare da logiche di mercato e  progetti imprenditoriali avulsi dal semplice gioco del calcio.

23/08/2008





        
  



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Luca Pagliari e Evaristo Beccalossi
Evaristo Beccalossi
Evaristo Beccalossi
Evaristo Beccalossi

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