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Valeriano Camela sul caso Manuli

Ascoli Piceno | "Io non ci sto"

Valeriano Camela

"Mi aspettavo qualcosa di più dall'incontro organizzato da Quaglietti dell'Unione Sindacale di Base.

L'altra sera, davanti ai cancelli della Manuli, i pochi lavoratori presenti hanno ascoltato, rassegnati, l'amaro “de-profundis” sui destini dell'azienda intonato dai pochi rappresentanti delle Istituzioni presenti" questa la dichiarazione di Camela, Consigliere Regionale UDC, che prosegue, "aldilà delle prospettive di permanenza dello stabilimento, che secondo i più parrebbero ormai compromesse sulla scia di un disegno delocalizzatorio già da tempo deciso dai vertici dell'azienda, sono rimasto fortemente, ma negativamente, colpito dalla dichiarazione netta di sostanziale impotenza fatta dal Sindaco Castelli riguardo la possibilità di interferire positivamente sulla questione al tavolo ministeriale attivato".

 

"Se questa è la situazione, vengono miseramente a crollare tutte le aspettative delle migliaia di lavoratori che nelle ultime elezioni sono stati blanditi dai candidati del centro-destra alla Provincia e al Comune di Ascoli con appelli a sostegno di un esito elettorale che fosse politicamente omogeneo a quello del Governo nazionale, perché solo così sarebbe stato possibile risolvere le gravi criticità del nostro territorio (sic!). Il caso Manuli e di altre aziende storiche del Piceno dimostra il fallimento dell'efficacia di questo raccordo filo-governativo, clamorosamente confermato dal mancato finanziamento, a distanza ormai di quasi 4 anni (dato inaccettabile), del Protocollo d'intesa Val Tronto-Val Vibrata siglato al Mise nel lontano marzo 2008.  Così come è finita nel dimenticatoio la legittima sollecitazione del nostro territorio di essere individuato “zona cuscinetto” ove estendere le agevolazioni previste nelle confinanti Regioni del Mezzogiorno attraverso il «Piano per il Sud» (Banca del Mezzogiorno, credito d'imposta per nuovi investimenti, fiscalità di vantaggio), risultando il nostro territorio da esse attualmente escluso  nonostante i medesimi negativi indicatori socio-economici.   Ed altri esempi ci sarebbero. E' troppo facile nascondersi dietro lo scudo della crisi mondiale e rimanere in balia degli eventi. Io non ci sto, non accetto che si assista passivamente a questo sfacelo socio-economico.

In ogni situazione di difficoltà c'è sempre qualche opportunità da cogliere;  rimanere con le mani in mano per non disturbare il manovratore non è la migliore dimostrazione di vicinanza alla comunità amministrata".

24/08/2011





        
  



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