Inaugurata ieri sera a Grottammare "La tettoia" iniziativa di recupero storico ambientale e di promozione culturale che prende il nome, letteralmente, da una bellissima tettoia che delimita uno spazio fisico (tra due bellissime case costruite tra la fine dell'800 e l'inizio del secolo scorso) che i proprietari, Vincenzo e Luciana Cameli, mettono a disposizione per eventi culturali (cinema, poesia, mostre).

Si tratta di una pregevole iniziativa che parte "dal basso", dai cittadini: dalla passione della famiglia Cameli e del gruppo di persone che la circondano e la sostengono, per la cultura e per la storia dei luoghi a lei più cari, quelli che costituiscono memoria preziosa di un passato, suo certamente, ma anche di tutto un territorio, di tutta la comunità locale.

Le due case sono situate lungo la Valtesino (a 2 km circa dalla statale) e conservano sotto di esse le enormi vasche nelle quali il vino veniva prodotto e tutte le vestigia di un lavoro, quello della produzione vinicola, che ha fatto sì che fossero considerate di interesse storico dal Comune di Grottammare.

L'azienda Cameli è stata infatti attiva dalla fine dell'800 fino all'inizio degli anni 70, impiegando diverse decine di addetti e sviluppando una cultura vinicola che dalla coltivazione della vite giungeva fino alla produzione del vino e che ha percorso quasi un secolo di storia.

Il recupero di questo mondo e la sua valorizzazione è divenuto un obiettivo appassionante per la famiglia Cameli: ad esso sta dedicando tutte le sue risorse, nella convinzione che proteggere un angolo di storia locale in un contesto in cui le testimonianze del passato vanno gradualmente e inesorabilmente scomparendo, sia un impegno per il quale vale la pena di spendersi.

Nella suggestiva cornice della tettoia ci ha accolto la poetessa Brunilde Neroni che ha declamato in un silenzio attento e nella suggestione della sera che scendeva, poesie di vari autori (Montale, Leopardi, Carboni, Tagore, lei stessa): poesie che spesso hanno la natura come protagonista, la stessa che oggi è così tanto minacciata e dimenticata, e che, nella sua assoluta gratuità, non ci pare più degna di attenzione.

E' seguito un momento conviviale in cui, al suono dell'organetto e delle musiche popolari, le molte persone presenti hanno trovato modo di incontrarsi e divertirsi insieme in modo significativo.

Una serata appassionata e appassionante che ci invita a riflettere su quanto sia importante impegnarsi perché cultura e storia non siano abbandonate e possano costituire occasione e stimolo, nella confusione e nell'incertezza del presente, a ritrovare un'identità da cui partire o ripartire per rendere meno oscuro e minaccioso il futuro.

E' auspicabile che iniziative del genere si moltiplichino trovando nell'indispensabile attenzione e nel sostegno delle amministrazioni locali la condizione della loro piena riuscita.