Grande serata a ritmo di Jazz e Swing ieri sera alla Palazzina Azzurra dove il quintetto "Sax and the city" ha fatto rivivere gli indimenticabili ritmi portati al successo mondiale nei mitici anni ‘30 e '40 e che sono (fortunatamente) ancora oggi attualissimi e riportati in auge da grandi artisti internazionali.

Il quintetto di musicisti ha dato il via ad una serata fatta di ricordi, buona musica e allo stesso tempo di rivisitazioni di brani classici come "Il cielo in una stanza" e "Senza fine" di Gino Paoli, riscoperte dal pubblico presente in versione swing accelerata, dal ritmo incalzante e allegro, ben lontane dalla ritmica originale.

Da pezzi dello swing classico, come "Moondance", "Come fly with me" e la meravigliosa "Night & Day", cantati da Silvano Chiappetta, si è passati a momenti di puro jazz strumentale, dalla mitica "Take Five" di Dave Brubeck, a "Autumn Leaves", divenuta un classico americano dopo la rivisitazione da parte di Johnny Mercer di un brano francese intitolato "Les feuilles mortes", e "The girl from Ipanema" di Antonio Carlos Jobin.

Bravissimi i musicisti: dal bassista Andrea Polidori, al batterista Sergio Grandolini, alla pianista Claudia Spina e alla sassofonista Carla Poli. Peccato che il delizioso giardino della Palazzina Azzurra non si presti ad una buona acustica che a volte è risultata "graffiante" e fastidiosa (forse dovuto anche alla pessima qualità dei microfoni).