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"Tagli alla scuola pubblica, Castelli e Celani protestino insieme a noi"

Ascoli Piceno | E' l'invito rivolto dal consigliere Emidio Mandozzi al sindaco ascolano ed al presidente della Provincia: "Sempre che Castelli e Celani reputino giusto protestare per una scuola pubblica di qualità".

Emidio Mandozzi

Da Emidio Mandozzi Capogruppo di Centrosinistra Nel Consiglio Provinciale di Ascoli Piceno, riceviamo e pubblichiamo quanto segue:

A poco più di due settimane dall'inizio del nuovo anno scolastico, si allungano le ombre di quello che oggi è un serio problema ma che domani lo sarà ancora di più, ovvero una scuola pubblica ridotta a zerbino da Berlusconi, dal suo prode Tremonti e dalla sua "maestrina" Gelmini.

Una scuola pubblica sempre meno competitiva: questo è uno degli obiettivi del governo Berlusconi, ed in questo si sta prodigando, con effetti nefasti per la qualità dell'istruzione anche in susseguenza dei pesanti tagli agli organici del personale docente e Ata.

Un problema nel problema, quello dei tagli agli organici, che drammatizza una situazione da terzo mondo: mentre negli Usa il presidente Obama infonde speranza agli ispanici ed agli afroamericani per una scuola che possa presto diventare "di tutti", in Italia l'andazzo è quello di un ritorno ad un passato già visto e deleterio dove la scuola e l'istruzione erano un diritto riservato solo alle classi più abbienti.

E' questo il futuro che merita il nostro Paese? E' questa la politica che il popolo si aspetta dal suo governo? E se non lo è, perché la scuola viene lasciata colpevolmente sola dalla politica, dalle istituzioni, persino dai partiti a volte?

A due settimane dall'inizio del nuovo anno scolastico, non ho ancora sentito una parola provenire da chi governa la città di Ascoli piuttosto che la Provincia picena, sul grave danno arrecato dalla riforma Gelmini e dai tagli indiscriminati prodotti dal governo al nostro già disastrato territorio, dove ogni giorno è un susseguirsi di grida di allarme sulla crisi occupazionale derivante da un sistema industriale oramai oltre la frutta, ma dove non ci si preoccupa affatto degli oltre 430 posti (tra docenti e personale Ata) tagliati nelle nostre scuole, impoverite del sapere.

Mi piacerebbe partecipare, magari il primo giorno del nuovo anno scolastico, insieme ai sindacati ed insieme al sindaco Castelli ed al Presidente della Provincia Celani, ad una manifestazione di protesta contro questi tagli e a sostegno della scuola pubblica. Sempre che Castelli e Celani reputino giusto protestare per una scuola pubblica di qualità. O quella della scuola è occupazione di serie B?

Mi piacerebbe che il sindaco di Ascoli ed il Presidente della Provincia portassero anche questo argomento al cospetto di ministri e governanti di questo Paese. Perché la crisi economica ed occupazionale non è disgiunta dalla crisi dei saperi e delle conoscenze. In questo, il Piceno rischia di svegliarsi tra qualche anno ancora più povero. Inutile quindi stracciarsi le vesti quando il danno è stato compiuto. Bisogna pensarci prima, cioè oggi.

28/08/2009





        
  



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