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Ma le work experience per gli studi professionali e gli enti dove sono finite?

Ascoli Piceno | E’ l’interrogativo del Consigliere Provinciale Brugni in merito a questa importante possibilità di avvicinare i giovani al mondo del lavoro.

di Redazione

Il Consigliere Provinciale Brugni

Le work experience sono uno strumento che l'Amministrazione Provinciale ha da tempo adottato per favorire l'incontro tra giovani, diplomati e laureati, e il mondo del lavoro. La Provincia ha già avviato al lavoro migliaia di ragazzi e ragazze con questo strumento che consente alle aziende di saggiare, per un intero anno, le loro professionalità e competenze. Il compenso (da 650 a 750 € a seconda del titolo di studio) è a carico dell'Ente (grazie ai fondi ad hoc stanziati dal F.S.E. - Unione Europea) e sovente l'azienda, allo scadere dell'anno di work experience, decide di proseguire il rapporto di lavoro proponendo un vero contratto al dipendente.

In un periodo di crisi qual è l'attuale, è ben comprensibile come siano tanti gli aspiranti a volere fruire di questa possibilità. Da qualche mese, grazie a una mirata modifica alla legge regionale in materia, è possibile svolgere siffatta esperienza anche presso enti pubblici (quelli di minore dimensione) e studi professionali. Ma tarda ad essere pubblicato il relativo bando: al riguardo interviene Il Consigliere Provinciale Brugni che incalza la Provincia.

Di seguito riportiamo integralmente la sua presa di posizione:

"In Provincia gli scontri tra la maggioranza al governo sono oramai all'ordine del giorno, senza esclusione di colpi con parole che si scagliano come delle vere e proprie randellate tra i vari protagonisti. I primi attori di questa telenovela cercano di nascondere, e neanche tanto bene, una lotta di potere tra la sinistra al governo. Mentre si azzuffano sulla leadership per le prossime elezioni provinciali dimenticano però i reali problemi del nostro territorio, tralasciandoli ignobilmente.

Stiamo parlando soprattutto della grave situazione che sta attraversando il Piceno sotto il profilo della disoccupazione che ormai ha raggiunto livelli allarmanti. Visto che una delle funzioni principali che compete alla Provincia riguarda proprio la tematica del lavoro, domandiamo a Mandozzi & co. dove sono finite le famose work experience (borse di lavoro) aperte agli studi professionali e agli enti pubblici. Come tutti ricorderanno, lo scorso ottobre l'Amministrazione Provinciale nella stesura del bando delle work experience ha agito con molta superficialità; a causa della mancata applicazione di una direttiva regionale ha dovuto cambiare in corso d'opera il bando, escludendo appunto gli studi professionali associati e gli enti pubblici con grave disappunto dei disoccupati che si trovarono preclusa una possibilità lavorativa e vennero amaramente presi in giro da questo grave pasticcio confezionato dall'Amministrazione Provinciale.

Successivamente, grazie all'intervento del Consigliere Regionale Castelli si è riusciti a cambiare la normativa regionale, inserendo anche le borse lavoro per gli studi professionali e gli enti pubblici, autorizzando di fatto un ulteriore bando. Il torto è stato sanato e la possibilità di creare una nuova prospettiva lavorativa per i tanti disoccupati era ridiventata concreta. Poi la palla è passata alla Provincia, ma al dì là delle solite promesse di Mandozzi e delle dichiarazioni altisonanti rilasciate alla stampa locale sull'uscita del bando in questione, ad oggi nulla è successo con grande preoccupazione dei numerosi disoccupati .

Tutti ricordano come lo stesso Assessore Mandozzi, già dallo scorso gennaio dichiarava che entro la fine di aprile sarebbe stato pubblicato anche il bando per gli enti pubblici e gli studi professionali, finanziabile fino a 150 progetti per un impegno complessivo di circa 1,5 milioni di euro, con l'auspicio di reperire risorse aggiuntive. Ad oggi nulla è dato sapere. Di certo Mandozzi in questi anni ci ha riempito di promesse riguardanti i tempi, mai mantenuti, dell'uscita dei bandi, delle graduatorie e del pagamento delle esigue mensilità a disposizione dei borsisti. Ci sembra però molto irrispettoso non dare concretezza a questo nuovo bando che i giovani disoccupati del nostro territorio aspettano da molto tempo e con molta ansia.

Perché tanto lassismo? Quali le cause? Magari se gli amministratori provinciali si preoccupassero più delle funzioni amministrative alle quali sono preposti e soprattutto delle importanti responsabilità che hanno verso i cittadini, forse qualche disoccupato potrebbe inserirsi nel mondo del lavoro con maggiore velocità. Aspettiamo con urgenza risposte in tal senso visto che i giovani sono rimasti aggrappati alle già citate parole di Mandozzi ("l'uscita del bando sarà ad Aprile...") ... forse del 2009?!".

29/08/2008





        
  



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