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"A luglio la Provincia di Macerata ha fatto il pieno di turisti"

| MACERATA - L'assessore Caporalini commenta i dati e parla del sistema turistico

Con l’approssimarsi del mese di settembre, si avvia a conclusione la stagione estiva. Già sono stati stilati i primi bilanci sui flussi turistici. Un commento arriva dal vice presidente ed assessore al turismo della Provincia di Macerata, Donato Caporalini.

“I dati dei flussi turistici di luglio nella nostra provincia sono certamente positivi: +6,3% negli arrivi, + 3% nelle presenze. Diventano addirittura lusinghieri – scrive l’assessore provinciale Donato Caporalini – se  si pensa che sono in controtendenza con i dati nazionali, decisamente deludenti, ed anche con quelli delle altre province marchigiane che stanno ferme o, come nel caso dell’ascolano, subiscono una flessione. Spicca in particolare l’eccezionale + 8,1% negli arrivi e + 3,5% nelle presenze di turisti stranieri. Va anche rilevato che i dati di luglio confermano il buon andamento rilevato anche nel precedente mese di giugno.

Sarebbe sbagliato – sottolinea l’assessore – limitarsi al giusto compiacimento per questi risultati, perdendo l’occasione per una riflessione in positivo sulle linee d’azione che vanno realizzate. Un primo dato da cui trarre indicazioni è che la crescita delle presenze si verifica mediamente in tutte le tipologie recettive (hotel, agriturismo, bed & breakfast…), facendo intendere che la diversificazione dell’offerta permette di intercettare una domanda in costante evoluzione. Il periodo di soggiorno, infatti, tende mediamente a diminuire e il turista è sempre più spesso alla ricerca di un soggiorno che si modelli sul suo gusto personale, che sfugga al rischio della massificazione, che sia accessibile alle sue concrete capacità di spesa.

La tendenza che si è verificata in questi anni alla crescita di strutture ricettive di diversa tipologia è quindi importante. Non possiamo però nasconderci il fatto che ci troviamo ancora in una situazione di carenza sia quantitativa che qualitativa, e che i posti letto debbono crescere mantenendo le caratteristiche di genuinità e di dimensioni contenute che sono di massimo gradimento per un turismo come il nostro, che ha i suoi punti di forza nella cultura della ospitalità,  nella vitalità delle relazioni interpersonali (vivere bene insieme) e nell’esperienza del luogo (il rapporto con i luoghi e le persone che li vivono, la storia, la cultura e l’ambiente che li qualificano).

In questo senso diventa strategico il sostegno al turismo dei Beni culturali: dal Museo diffuso dei nostri centri storici medievali agli straordinari eventi di spettacolo che siamo capaci di produrre e di mettere in scena, fino alla valorizzazione delle produzioni enogastronomiche e artigianali, che costituiscono esse stesse un condensato di storia e di cultura capaci di fornire una chiave di lettura del territorio. Da questo punto di vista è necessario realizzare un programma di azione che sappia promuovere in modo unitario il territorio e la sua immagine.

Il turismo è, infatti, un’attività che acquista valore dall’unicità e dalle diversità: ambientale, culturale, sociale, climatica, del paesaggio, delle tradizioni, della gastronomia, dell’artigianato. Una destinazione turistica è dunque un insieme molto complesso di prodotti, servizi ed esperienze. Il successo dipende dalla capacità di relazione, di interscambio e collaborazione tra i diversi protagonisti dell’offerta: imprese, istituzioni, comunità locale.

E’ necessaria, da questo punto di vista, anche una riconsiderazione dell’esperienza dei sistemi turistici locali. Come Provincia siamo sempre stati convinti della necessità di una ricomposizione provinciale della programmazione dell’offerta turistica e dell’accoglienza e l’azione che abbiamo intrapreso per realizzare un coordinamento provinciale delle attività aveva come obiettivo quello di minimizzare gli effetti negativi della frammentazione.

Penso tuttavia che il taglio dei fondi statali e l’esigenza di dare maggiore efficacia all’azione sul territorio nel quadro di un rilancio dell’azione promozionale della Regione debbano spingere a un ripensamento dell’esperienza di questi anni proprio nella direzione del superamento della frammentazione e dello sviluppo delle capacità progettuali e di governance.

Un’ultima considerazione – conclude l’assessore provinciale Caporalini – merita il dato positivo sulla presenza dei turisti stranieri. Ciò induce a pensare che molti turisti, al secondo o al terzo viaggio in Italia, comincino a inserire le Marche nel proprio tour e la provincia di Macerata come ultima scoperta. Lo Sferisterio per quest’ultimo dato è senz’altro una ‘locomotiva’ insostituibile che può trainare l’insieme del territorio, come viene testimoniato da alcuni hotel di Civitanova Marche, ad esempio, che hanno avuto numerosi e ottimi clienti venuti da vari Paesi europei ed extraeuropei per la stagione lirica dello Sferisterio.

Questo esempio dimostra ancora una volta che la varietà delle tipologie turistiche che caratterizza la provincia di Macerata (mare, collina e montagna, ambiente sostanzialmente integro, relax e cura beni culturali, spettacoli diffusi, beni enogastronomici, turismo religioso ed affari) rappresenti un fattore di forza che va fatto valere con convinzione nel suo insieme”.

30/08/2005





        
  



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