Omaggio al grande artista napoletano con "Odeon cinema all'aperto"
Grottammare | "Napoletani a Milano" di Eduardo De Filippo verrà filmato martedì 30 agosto ore 21:30 in Piazza Pericle Fazzini
di Luigina Pezzoli
Il comune di Grottammare, l'assessorato alla cultura e l'associazione culturale Blow up rendono omaggio al grande artista, drammaturgo e regista Eduardo De Filippo con "Odeon cinema all'aperto".
Presso Piazza Pericle Fazzini, martedì 30 agosto ore 20.30, verrà trasmesso il film risalente al 1953 dal titolo: "Napoletani a Milano".
Soggetto: Age, De Filippo; Scarpelli; Sceneggiatura: Age, De Filippo; Fotografia: Leonida Barboni; Scenografia: Piero Filippone; Musiche: Renzo Rossellini; Interpreti: Rosario Borelli (Sivieri), Irma Capece Minatolo (Wilma), Baldassare Caruso (Antonio Papasso), Tina Castigliano (Donna Irene), Eduardo De Filippo (Don Salvatore), Anna Maria Ferrero (Nannina),
Giovanni Filidoro (Antonio Esposito), Franca Gandolfi (una signora), Laura Gore (Rosetta), Sonia Holm (Signora Vittorini), Frank Latimore (Ing. Enrico Parenti), Eugenio Maggi (Antonio, "Il Federale"), Francesco Penza (Tommaso Piccirillo), Giuseppe Pica (Avv. Nocera), Giovanni Riccardi (Antonio), Luigi Russo (Vincenzino), Vittorio Sanipoli (Giovanni, capo operai), Guido Zinchetti (Alberto Di Gennaro); Produzione: Virus Film; Durata: 100
Giovanni Filidoro (Antonio Esposito), Franca Gandolfi (una signora), Laura Gore (Rosetta), Sonia Holm (Signora Vittorini), Frank Latimore (Ing. Enrico Parenti), Eugenio Maggi (Antonio, "Il Federale"), Francesco Penza (Tommaso Piccirillo), Giuseppe Pica (Avv. Nocera), Giovanni Riccardi (Antonio), Luigi Russo (Vincenzino), Vittorio Sanipoli (Giovanni, capo operai), Guido Zinchetti (Alberto Di Gennaro); Produzione: Virus Film; Durata: 100
Una società milanese ha acquistato, alla periferia di Napoli, un terreno sul quale intende ostruire uno stabilimento industriale. Su quel terreno vivevano in miserabili abituri molte famiglie, che ora debbono sloggiare. Cinque vecchi si ostinano a rimanere asserragliati nella loro catapecchia: ma in seguito ai lavori di sterro la vecchia casa crolla improvvisamente, seppellendo sotto le sue rovine gli abitatori. Il triste caso provoca una mezza rivoluzione e il giovane ingegnere milanese, che dirige i lavori, ne sarebbe forse la vittima, se Nannina, una ragazza del rione, non lo salvasse nascondendolo in casa sua. Calmati gli animi, Salvatore, la figura più popolare del rione, pensa di trar partito dall'accaduto: approfittando della identità dei nomi, trova, per ognuno dei defunti, un certo numero di falsi parenti, che, sotto la sua guida, si recano a Milano per reclamare gli indennizzi. Gli industriali abboccano; ma, invece di denaro, offrono ai reclamanti del lavoro. Per non sfigurare, i napoletani accettano e ben presto si dimostrano ottimi lavoratori. Non solo, ma quando la fabbrica deve sospendere l'attività per mancanza di materia prima, saranno i napoletani che, rivolgendosi ai compatrioti emigrati in tutto il mondo, otterranno i necessari aiuti, salvando così la situazione.
A differenza di altri lavori di Eduardo, qui non si tratta di "teatro filmato", ma di un'idea nata per il cinema e sviluppata seguendo tempi e logiche squisitamente cinematografiche (fondamentale, in questo senso, la collaborazione di due ottimi sceneggiatori come Age e Scarpelli). Il regista osa stilisticamente, al punto di arrivare ad un'inquadratura del pianeta Terra (ovviamente si tratta di un effetto speciale!). Si tratta della scena in cui i napoletani scrivono ai loro parenti sparsi per il mondo chiedendo un aiuto economico. Insomma, l'unità di luogo teatrale è stata a dir poco superata! Ma il valore del film sta soprattutto nel suo contenuto: nelle riflessioni sociologiche che vengono proposte da Eduardo, e nell'idea, surreale ma significativa, di andare in tram da Posillipo a Piazza del Duomo! Un film da riscoprire.
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30/08/2005
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