Ho trascorso un periodo nel mio paese natale, Quintodecimo di Acquasanta. Per fare le cure termali, passavo davanti alla ormai  “ex”  grotta-piscina termale (chiusa dal  1988), ricordando la gioventù, i bei tempi andati, i bagni con moglie e figli piccoli! Fino al  1988  gli abitanti di Acquasanta, Santa Maria e Paggese vi avevano accesso gratuito. Oggi acquasantani e turisti, se vogliono fare un bagno, debbono andare nella piscina comunale  “Rio”  oppure nella  “pozza”.

La  piscina comunale  è all’aperto, alimentata con acqua potabile e fruibile per pochi giorni all’anno. La piscina è stata costruita intorno al  2000,  spendendo quasi un milione di euro, cifra sufficiente a realizzarne una in posizione meno infelice e più assolata (a Cagnano?) oppure al coperto (vedi Montegallo) ed alimentarla comunque con acqua sulfurea copiosissima ad Acquasanta.

L’acqua sulfurea avrebbe consentito di utilizzare la piscina per diversi mesi se all’aperto o per tutto l’anno se al coperto. Più utile ancora, anzi essenziale per Acquasanta, sarebbe stato riattivare la piscina termale (grotta).

Comune e  “SANTA”,  finanziando congiuntamente la riapertura della piscina termale avrebbero fatto una ottima azione di marketing ed eliminato l’uso abusivo della  “pozza”  realizzata dove l’acqua sulfurea confluisce nel Tronto. La  “pozza”  è scomoda, pericolosa, non consente di nuotare, ma è alimentata da acqua sulfurea; moltissimi  la preferiscono alla piscina comunale, a dimostrazione dell’errore fatto, sperperando denaro pubblico.

La piscina termale (grotta) è solo uno dei problemi irrisolti, problemi che  FI  denuncia da anni:
-Ammodernamento della Salaria,
-Aumento di oparcheggi
-Realizzazione delle reti del metano
-Mancanza di investimenti della SANTA,
-Blocco del progetto del secondo polo termale,
-Pesante tassazione per residenti e proprietari delle seconde case (oltre  1.500) a fronte di servizi ridotti a zero.
Non stupisce la disaffezione del turismo termale e non.

Risultati:
-cure termali  “mordi e fuggi”,  
-negozi chiusi,
-alberghi semivuoti,
-seconde case meno frequentate,
-mercato immobiliare inesistente,
-disoccupazione oltre il  23%,
-calo demografico.

Spiace che solo  FI  proponga soluzioni ai problemi di Acquasanta: i politici locali non muovano un dito.

Unico loro interesse: l’effimero estivo ed i convegni utili solo a mettersi in mostra sperperando denaro pubblico recuperato con una tassazione locale che definire feroce è poco. 
E la cittadinanza? E l’Associazione Turistica Pro Acquasanta Terme?  Tacciono.  Forse acconsentono.

Acquasanta va rilanciata perché ricca diditime cose riapertura della piscina termale e  "l la piscina gratuitamente.mpi andati
-acque termali uniche per qualità terapeutiche,
-verde,
-prodotti locali ottimi (pecorino, carni, salumi, funghi, dolci),
-ospitalità e ristorazione invidiabili.

Non mancano luoghi di arte, storia, e religiosità:
-Monastero di Valledacqua (del  970),
-Quintodecimo (con la Chiesa Parrocchiale interamente affrescata da fra Paolo Mussini e la   Cappella del SS. Crocifisso),
-Paggese (con lo storico Borgo e la Chiesa Parrocchiale),
-Castel di Luco.