Rosini:"Good-bye Sestri, good morning Martinelli"
San Benedetto del Tronto | "Un futuro antagonista pure rispetto ai suoi alfieri da prima repubblica sindaco compreso; del resto non è un mistero che, fedeli ai loro vezzi innati, al momento opportuno lo abbandoneranno al suo destino".
di Dr. Vincenzo Rosini*
Sestri ha ormai le ore contate. Del resto lassessore allurbanistica al Comune di San Benedetto è spalleggiato dagli ex democristiani dellUDC e dai Repubblicani e si sa che nessuno dello scudocrociato o delledera si sarebbe mai inchiodato alla propria posizione, come al vessillo di un combattimento allultimo sangue. Assessore verticale (di nomina sindacale) appoggiato oggi da due partiti che conoscono e praticano i vantaggi della posizione orizzontale, se ne sta piantato davanti ai partiti maggiori che a gran voce ne reclamano la più ambita delle deleghe: Dio me lha data e guai a chi me la toglie, sembra dire, alla maniera di Carlo Magno di fronte a Leone III e di Napoleone al cospetto di Pio VII, con la sola differenza che non è in gioco la corona dellImpero ma il ben più misero assessorato allurbanistica del Comune di San Benedetto.
Luomo sembra avere coraggio. Ha anche ragione? Ritengono di no la quasi totalità dei consiglieri comunali di maggioranza e di minoranza - tanto basta - e lurbanistica è materia di Consiglio comunale.
Le azioni amministrative contestategli sono in contrasto col programma elettorale sottoscritto dai partiti della Casa delle Libertà al tempo che la marea del consenso a Martinelli saliva e sollevava con sé anche la barca di due membri della Lista Calvaresi. Pacta sunt servanda, proclama la formula che vincola i comportamenti dei galantuomini e che in politica sa purtroppo dipocrisia. Ai patti della politica si applica la clausola sic stantibus rebus; si sta ai patti finché fa comodo. Evidentemente, Sestri, spalleggiato dal sindaco (che per questa colpa non deve avocare a sé la delega allurbanistica) è arrivato, subito dopo le elezioni del 2001, alla conclusione che stare ai patti non conveniva più e su questa base ha condotto la politica urbanistica del nostro Comune spostandone il baricentro dal Consiglio comunale alla Giunta e da lì per altri più oscuri lidi.
Si tratta ora di verificare se nel DNA dellassessore Sestri esista il gene del 25 luglio, così raro in un politico italiano, e se a questo coniughi o meno il gene molto più frequente dell8 settembre, con successivo passaggio alla chetichella o in pompa magna allopposizione.
Più onesto sarebbe da parte sua fare come il sottoscritto: prendere le distanze e provare a costruire, in splendido isolamento, un futuro antagonista rispetto alla sinistra, e ancora, rispetto a FI e AN. Un futuro antagonista pure rispetto ai suoi alfieri da prima repubblica sindaco compreso; del resto non è un mistero che, fedeli ai loro vezzi innati, al momento opportuno lo abbandoneranno al suo destino.
* Coord. Prov. Lega Nord Marche
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04/08/2004
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