Sindaco Merli: "Noi non attacchiamo nessuna norma costituzionale"
Grottammare | Il sindaco Luigi Merli ribadisce il significato della votazione, espresso in consiglio comunale, riguardo il diritto di voto dei cittadini extracomunitari
di Luigina Pezzoli
Il sindaco di Grottammare risponde alla minoranza spiegando il significato della votazione avuta in consiglio comunale per quanto concerne il diritto di voto dei cittadini extracomunitari.
"La maggioranza ha votato in consiglio comunale una mozione dell'Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) con la quale si proponeva ai Comuni di modificare lo statuto per concedere il voto ai cittadini extracomunitari che risiedono in Italia e in consiglio comunale è stata espressa la volontà di iniziare il percorso di modifica dello statuto comunale per concedere questo diritto (peraltro, la concessione del diritto di voto agli extracomunitari è largamente condivisa da gran parte dello schieramenti parlamentare, sia di maggioranza che di minoranza, non ultimo dal ministro degli esteri Gianfranco Fini).
C'è da dire, comunque, che gli statuti comunali devono poi essere ratificati o interloquiti dal ministero e, dunque, la nostra è una mera azione politica. Come abbiamo detto in consiglio comunale e ribadiamo oggi, l'iniziativa tende a cambiare la legislazione corrente e la sua interpretazione. Non ci meraviglia, quindi, il pronunciamento del Consiglio di Stato, né ci fa cambiare idea. L'Anci ha promosso un tavolo di confronto con il Governo e il Parlamento per arrivare in tempi brevissimi alla modifica legislativa. Ovviamente, tutte le azioni, compresa la nostra, oggi in essere in tantissimi Comuni italiani, sono iniziative politiche che spingono verso l'obbiettivo del voto agli extracomunitari.
Fa sorridere leggere nel comunicato della minoranza che noi stiamo attentando alla Costituzione. Da che pulpito viene la predica! Forse i consiglieri di minoranza dimenticano 4 anni di governo Berlusconi. Noi non attacchiamo nessuna norma costituzionale, stiamo semplicemente cercando di avviare un dialogo con gli enti di controllo (Consiglio di Stato, Ministero, ecc.) sull'applicazione delle riforme costituzionali recentemente apportate e, comunque, ribadiamo che la nostra è un'azione politica e la politica è uno strumento che tende a cambiare, quando necessario, lo stato di fatto".
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04/08/2005
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