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La Cisco Lodigiani in ritiro ad Arquata del Tronto

Arquata del Tronto | Intervista all’allenatore Rosolino Puccica

di Pino Capasso

Siamo andati a trovare Rosolino Puccica detto Lillo, 43 anni all’anagrafe di professione allenatore di calcio in ritiro, con la Cisco Lodigiani formazione che milita nel campionato di C-2, presso l’albergo ristorante “Camartina” ad Arquata del Tronto(nell’ascolano). Luogo ideale per le squadre di calcio che cercano un posto ameno per lavorare tranquilli e dove il verde incontaminato regna sovrano. Località già nota a Puccica che c’era già stato con il Lanciano e che conosce bene.
 
Mister, un breve amarcord come calciatore e allenatore:
“Non ho un grosso passato come giocatore, esordisce il nostro interlocutore. Undici anni con la Viterbese. Questo il mio curriculum di calciatore. Qualcosa di più, invece, come allenatore. Tre anni con la Civitacastellana in serie D. Due anni nel settore giovanile della Lodigiani. Due anni con la Viterbese e a seguire con Fermana e Lanciano tutte in C/1. Da due anni sono con la Cisco Lodigiani”.
 
Puccica, perché Cisco Lodigiani e perché C/2?:
“Ero disoccupato, ovvero ero rimasto senza squadra. Mi si è presentata l’occasione, conoscevo l’ambiente ed ora eccomi qui. Io ho sempre lavorato con  formazioni in lottato per non retrocedere. I tempi sono cambiati anche per me, perché ora si lotta per ben altri traguardi. Speriamo di far bene com’è nelle intenzioni di tutti ed in particolare dei ragazzi”.
 
Come vede la squadra che sta nascendo nel ritiro di Arquata?:
“Bilancio più che positivo, direi. Vanto un gruppo di bravi ragazzi che mi fanno ben sperare. Senta, io non voglio fare il moralista, ma dico che nel calcio non basta essere bravi. Bisogna che ci siano anche valori morali. Che significa questo, replichiamo noi! Significa che valori morali più bravura, sono i presupposti, anche nella vita, per emergere”.
 
Perché avete scelto Arquata?:
“La scelta di Arquata è stata mia e basta. C’ero stato anni addietro con il Lanciano ed ero rimasto soddisfatto. Ambiente famigliare, presupposto imprescindibile per prepararsi al campionato in un contesto tranquillo per tutti ed in particolare per i giocatori che devono lavorare lontano da qualsiasi...molestia ”.
 
Mister, se le chiedessi chi vuole ringraziare?:
“E’ la domanda che mi aspettavo e pertanto la ringrazio. Io ringrazio tutti: società, giocatori e tutti quelli che mi vogliono bene. Ma un ringraziamento quanto mai sentito e di tutto cuore lo riservo a tutto lo staff alberghiero. A loro dico grazie per come ci avete trattato. E’ stato un soggiorno piacevole e che non dimenticheremo mai. Grazie, ancora una volta”.
 
Cosa le ha detto il presidente il giorno del ritiro?:
“Ci conosciamo molto bene e so quello che vuole. Rispetto la società e prometto professionalità ed impegno. Prometto il massimo affinché la Lodigiani assurga a livelli che le competono. Ricambieremo con i fatti quello che la società ci dà. Impegno e professionalità, sono le cose essenziali del calcio. Altre cose, nel calcio, non esistono. Chi le promette non è in buona fede. Ovvero, ciurla nel manico”.
 
In una città come Roma che annovera due formazioni in serie A, la Cisco Lodigiani come si colloca?:
“Siamo la società che gode dell’appoggio incondizionato del sindaco Walter Veltroni e di Francesco Totti. Personaggi emblematici della capitale. Come dire, a Roma, siamo nella storia perché rappresentiamo una grossa realtà. Ma siamo anche la società che dà molto al calcio nazionale. Lo scorso anno abbiamo ceduto Azzari all’Udinese e Cutolo all’Arezzo senza parlare di Totti e Stellone tanto per fare dei nomi. Puntiamo ai risultati: valorizzare i giovani, vuol essere la nostra inconfutabile prerogativa”.
 
Con Roma e Lazio in serie A, quale messaggio vuole indirizzare ai fifosi anche romanisti e laziali?:
“Devo dire il vero, siamo carenti. Vedere il “Flaminio” con pochi spettatori fa piangere il cuore. Ed allora il messaggio che vorrei lanciare dalle colonne del suo giornale on line è che vorremmo che in occasione  delle partite casalinghe di campionato ci fosse un concorso di pubblico come è accaduto in occasione dei play off con punta di 3.000 spettatori anche perché il pubblico ti dà la carica”.
 
Mister, Serie C-2 o serie C-1?:
 “Sappiamo quello che sta succedendo e conosciamo quelle che sono le clausole vigenti per i ripescaggi. Noi siamo per la promozione sul campo. Sarebbe il giusto merito per tutti quelli che hanno concorso a che la Cisco Lodigiani militi in C-1”.
 
Lillo, sono alquanto confidenziale, ti piace così com’è strutturata la serie C?
” Con tutti i suoi problemi, io sarei per un processo di ristrutturazione premiando in modo particolare quelle società che presentano un bilancio sano e che danno garanzie ai giocatori. Io la vedo così e penso che non sia una cosa sbagliata. In parole povere, bisogna ripulire, in modo definitivo, tutto il calcio di Serie C”.
 

05/08/2005





        
  



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