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L'affascinante e "fresca" Sibilla

Montemonaco | Una escursione nelle nostre montagne potrebbe alleviare la sofferenza provocata dal caldo eccessivo di questi giorni. Il rifugio Sibilla (1540 m.) una meta obbligata per i cultori della buona cucina.

di Giancarlo Fabiani

Rifugio Sibilla 1540m.

Gli amanti del caldo, delle temperature torride e da deserto africano, quest'anno si sono tolti più di qualche soddisfazione mentre gli altri, molti, sono ancora alla continua e disperata ricerca di refrigerio, di luoghi, rarissimi, dove la colonnina del mercurio stazioni in posizioni più a misura d'uomo. Per la verità la fortunata conformazione del territorio della nostra provincia permette di scegliere fra la zona costiera, calda e super affollata, la zona collinare, di questi tempi anche questa potrebbe presto risultare al limite della vivibilità, e la zona dei "Monti Azzurri", i Sibillini.

Una meta fra le più gettonate, e non è una novità, risulta essere quella del monte Sibilla, dove si riesce a salire fino oltre la metà in macchina e dove l'aria è spesso meno carica di umidità, quindi più respirabile. Da qualsiasi direzione si provenga si deve in ogni caso arrivare in territorio di Montemonaco, da dove si può ammirare, nella sua pienezza, la maestosità della montagna somigliante ad una figura femminile sdraiata o dormiente il cui volto è formato dalla cima a corona. Si inizia a salire seguendo la strada brecciata, quella dalle infinite e giuste polemiche, per arrivare, dopo circa 6 km al rifugio Sibilla (1540 m.).

Sebbene la giornata non sia particolarmente limpida, non è possibile scorgere all'orizzonte l'azzurro del mare Adriatico, la posizione permette però di apprezzare la consistente differenza della condizione climatica e di godere di una pausa rinfrescante. Il sole cocente e implacabile è realmente mitigato da una brezza leggera e fresca che, se ci si posiziona in zone d'ombra, potrebbe anche risultare eccessivamente fresca.

Calzati gli scarponi e imbracciata l'attrezzatura da montagna, in poco tempo si riesce a raggiungere la "cresta" della Sibilla da dove si può godere di un panorama unico e naturalmente indescrivibile. Si incontra poca gente ed il solito "mare" improvviso e candido di farfalle.

Terminata l'escursione è doveroso fare una sosta nel rifugio per rifocillarsi e scoprire altre piacevoli sorprese. Una serie infinita e squisita di salumi locali, naturalmente formaggi dal sapore unico e indimenticabile, rotolini di ricotta e spinaci di montagna, polenta e tagliatelle con funghi e tartufo, grigliata mista composta soprattutto da agnello e cinghiale.

Volevamo fare uno spuntino; di fronte a tutto quel ben di Dio non è stato proprio possibile pensare alla, seppur necessaria, dieta.

07/08/2003





        
  



4+5=
Flora della Sibilla
La cima della Sibilla
La conca di Foce
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