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DS e Lega tornano a chiedere le dimissioni del sindaco e le elezioni anticipate

San Benedetto del Tronto | Nuova riunione della segreteria dei DS e nuovo comunicato del capogruppo della Lega Vincenzo Rosini

Dopo la rimozione dell’assessore Nazzareno Pompei dall’incarico i DS e la Lega Nord tornano a chiedere le dimissioni del sindaco di San Benedetto Domenico Martinelli e le elezioni anticipate. La segreteria e i consiglieri DS si sono riuniti ieri sera, martedì, per la seconda volta in due giorni.
 
“Martinelli è un professionista prestato alla politica – dice il segretario comunale dei DS Stefano Greco – dunque è comprensibile che abbia commesso degli errori. Ma i partiti anziché aiutarlo hanno tentato fin dal 2001 di imporre le proprie decisioni seguendo bieche logiche di potere, come è evidente dal ritiro delle deleghe ad altri assessori prima di Pompei, dettate dalle pretese dei partiti.”
 
“Questa città, prosegue Greco, ha grossi problemi irrisolti: il Piano Regolatore è pressoché fermo a causa delle mire dei due partiti più importanti del centrodestra, il turismo è in preda ad una crisi senza precedenti senza che questa amministrazione tenti di analizzarne le cause, gli abitanti lamentano in maniera generalizzata lo stato di degrado di molte zone. Problemi a cui chi amministra non ha ancora dato una risposta. Essendo dunque una crisi maggiormente imputabile all’atteggiamento dei partiti sembra opportuno che la città torni a votare per scegliersi una nuova classe dirigente. È necessario che la destra ne prenda atto per mettere fine a una lenta agonia, iniziata già nel mese di giugno del 2001”.
 
Vincenzo Rosini parla invece della “brutale esecuzione di Pompei” e di una città in cui varrebbe ormai “solo il diritto dell’arroganza e della vendetta imposta da un uomo indeciso e disorientato, ormai allo sbando e capace di tutto. Non si tratta di quel che potrebbe sembrare, con ogni verosimiglianza, il profilo psicologico lombrosiano del primo cittadino, ma uno specchio dell’attuale situazione politica sambenedettese.”
 
Rosini ripercorre alcune tappe del mandato amministrativo iniziato nel 2001 (che definisce “bollettino di guerra”): “ad inizio legislatura cade il coordinatore politico della Lista Martinelli e smembrata la lista civica; a metà legislatura viene fatto fuori il segretario comunale dell’UDC ed azzerato il partito; ieri il coordinatore comunale di Forza Italia viene falcidiato barbaramente senza l’onore delle armi; da notizie giornalistiche risulta che anche il segretario di AN è nei piombi ed in attesa d’esecuzione per le sue accorate esternazioni anti-Sestri. Quale maleficio? Non è il caso - prima di ascoltare il funebre canto “San Benedetto Brucia” e di vedere il Sindaco, vestito come Peter Ustinov in “Quo Vadis?”, con tanto di lauro in capo e lira in mano, appollaiato sul cornicione più alto dell’edificio municipale - andare subito a casa?”

01/09/2004





        
  



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