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Giù le mani dalla Fondazione Bizzarri: si dimettano coloro che hanno incarichi politici

San Benedetto del Tronto | Il trucco di scaricare le responsabilità sul direttore artistico è stato già usato. Il nucleo storico della Fondazione è come un fortino sotto assedio.

di Paolo Virgili *

Nell' "assordante" silenzio dell'attuale Amministrazione comunale che dovrebbe essere "l'azionista di riferimento" della Fondazione Bizzarri, si è consumato il divorzio tra il Direttore artistico del Festival del Documentario Italo Moscati e il consiglio d'Amministrazione della Fondazione.

Le accuse che le parti si lanciano via stampa non aiutano certo a capire le problematiche che stanno dietro a questa importante "istituzione" culturale che l'Amministrazione comunale ha inaugurato 10 anni fa con l'intenzione di farla diventare un importante centro di attenzione del cinema documentaristico.

Nato con le migliori intenzioni per far sì che anche San Benedetto potesse dotarsi di una riconosciuta e prestigiosa attività culturale di livello nazionale, la Fondazione e chi la dirige, dopo dieci anni, non danno proprio l'idea di essere riusciti nell'intento! Dieci anni sono un tempo sufficientemente lungo per fare un bilancio rispetto agli intenti iniziali e soprattutto questo è ciò che conta per i cittadini sambenedettesi piuttosto che essere testimoni di uno scambio di accuse reciproche tra consiglio d'Amministrazione e direttore artistico che fino a qualche giorno prima avevano organizzato la decima rassegna del documentario senza lasciar trapelare "la polvere che si era sedimentata sotto il tappeto".

Anche perché il trucco di scaricare tutto il peso delle responsabilità al direttore artistico uscente è stato già utilizzato con l'uscita di scena del primo direttore della rassegna, il dottor De Luca. La scelta di Italo Moscati fu un'iniziativa della Fondazione, in particolare della Presidente Silla che, in completo disaccordo con il sottoscritto che allora era assessore alla cultura di San Benedetto, firmò un contratto settennale (come da statuto della Fondazione) senza che fossero chiari gli obiettivi che un direttore artistico doveva raggiungere. Quindi lo spettacolo di accuse reciproche di questi giorni aggiungono poco rispetto a questo ordine di problemi ma vista l'attenzione che suscita, è d'obbligo porre le vera questione che affligge la Fondazione:

" Il Nucleo storico della Fondazione non è riuscito, o meglio, non ha mai voluto aprirsi alla città ma piuttosto concepire la Fondazione come un fortino sotto assedio da difendere da ingerenze esterne".

Quindi se si vuole cercare una soluzione e far durare a lungo la Fondazione, i problemi da risolvere sono ben altri che quelli indicati dal Consiglio d'Amministrazione in questi giorni. Ed è veramente grave che l'attenzione sul Bizzarri cada su vicende secondarie rispetto al taglio che la Fondazione ha subito in questi anni di demolizione sistematica di ciò che si era costruito, non senza difficoltà, nell'ambito culturale a San Benedetto (chiusura Concordia, le vicende miserevoli della Palazzina Azzurra, l'indifferenza per l'uso culturale del Palacongressi, il taglio delle manifestazioni più significative ecc.).

Una proposta sento vivamente di farla a chi oggi ha la responsabilità di prendere decisioni e ha a cuore la crescita della Fondazione: si dimettano coloro che hanno incarichi di natura politica (il conflitto d'interessi colpisce anche questi organismi e non solo la Presidenza del Consiglio!) dalla Fondazione e diano spazio all'interno del Consiglio d'Amministrazione alle tante professionalità presenti nel nostro territorio, a partire dallo stesso Piccioni che potrebbe assumere la Presidenza della Fondazione.

A loro, i politici, a partire dall'assessore provinciale Silla, chiedano conto del raggiungimento degli obiettivi che le amministrazioni comunale, provinciale e regionale vorranno elaborare per l'attività della Fondazione (a partire dall'apertura reale al pubblico della mediateca provinciale, gestita dal Bizzarri in "clandestinità"). Altrimenti è forte il sospetto che tra qualche anno il gioco delle parti che vediamo in questi giorni tra Fondazione e responsabile del comitato scientifico si ripeta per la soddisfazione di coloro che vedono la Fondazione semplicemente come un costo e non come una risorsa preziosa per la città.

* Ex membro dell'assemblea della Fondazione

01/09/2003





        
  



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