Lettere da vicino
Montegranaro | Sempre settembre?
di Gianfranco Mancini*
Sono difficili questi giorni di settembre, non soltanto per il ricordo delle Torri Gemelle di New York ma anche per gli altri segni di globale malessere che devastano il mondo con pari disprezzo per l'uomo.
Difficili anche per piccole comunità come la nostra, poste di fronte alla domanda di cosa possa fare davanti a tutto questo una modesta realtà di provincia.
Certamente può rendersi partecipe del dolore, sostenere e sostenersi contro prospettive di cupa paura, unire la sua voce a quella di chi grida basta con la guerra, basta con il terrorismo.
Le vicende degli ultimi giorni hanno scosso anche le coscienze "imbiancate" di chi chiudeva gli occhi sull'orrore delle vittime, se ora esse sono i bambini di una scuola, a Beslan; se esse sono donne portatrici di pace, rapite e sottratte dal loro impegno di solidarietà.
Prende un senso di costernazione davanti a oscuri disegni che operando senza parametri morali e razionali mettono sotto scacco l'intera umanità.
Sono le bussole impazzite di chi decide di scontrarsi in una escalation di barabarie senza soluzioni, mentre chi teme il peggio confida in qualche mente saggia che abbia la forza e l'autorevolezza di porre fine alla tragedia.
Da comuni cittadini ascoltiamo le notizie, ci rendiamo informati, apprendiamo esterrefatti che i bersagli del binomio guerra-terrorismo sono i volontari che pure portano cibo e medicinali, quegli operatori di pace che rappresentano appunto le menti sagge e giuste sulle quali posa l'unica speranza di pace.
Dunque, che si può fare concretamente da parte nostra? Bisogna dare una prova di maturità e di coscienza, potenziando l'impegno educativo per una cultura della pace che sposti i riflettori dalle singole guerre di inteesse economico-mediatico, al più generale fenomeno dela guerra, riportando al centro dell'attenzione anche gli innumerevoli conflitti dimenticati, lasciati in balia di speculatori e trafficanti di armi.
Per questo occorre la necessaria mobilitazione degli organi istituzionali, della comunità religiosa e laica, dei partiti, delle associazioni presenti sul nostro territorio. A tal proposito sarebbe forse opportuno convocare un consiglio comunale aperto straordinario affinchè ognuno porti testimonianza del ripudio della guerra e del ribrezzo verso il terrorismo, coinvolgendo gli enti educativi, le scuole, le famiglie, per offrire una risposta di non-violenza ai giovani e ai bambini, in questo momento drammaticamente protagonisti del fallimento di una paritaria convivenza tra i popoli.
Nel frattempo ci si deve unire alla comunità internazionale nella richiesta dell'immediata liberazione di Simona Pari e Simona Torretta inviando il notro messaggio di gratitudine e solidarietà ai loro familiari e all'associazione "Un ponte per Baghdad".
L'impegno deve essere quello di fare della nostra Montegranaro una città della pace, una città della speranza, punto di riferimento per una serie di iniziative e percorsi educativi a favore di una consapevole scelta del "bene" da parte dei giovani - e non solo - contro tutto ciò che mortifica i valori della vita e della pace.
Perchè non sia sempre "settembre"...
*Circolo PRC "Dino Frisullo" Montegranaro
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10/09/2004
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