La mostra "Jacopo della Quercia ospite a Ripatransone. Tracce di scultura toscana tra Emilia e Marche", inaugurata il 28 giugno presso il museo vescovile di Ripatransone, è curata da Raffaele Casciaro dell'Università di Lecce e da Paola Di Girolami, direttrice dei Musei Sistini del Piceno, con la partecipazione di esperti italiani di scultura rinascimentale delle università di Firenze, Perugia e Macerata.

La mostra nasce dalla collaborazione istituita fra i Musei Sistini del Piceno e il Museo della Cattedrale di Ferrara, che ha reso possibile l'arrivo nella cittadina picena della monumentale Madonna della Melagrana di Jacopo della Quercia, prima opera documentata del grande scultore senese e caposaldo della sua produzione. La scultura, in marmo di Carrara, venne realizzata fra 1403 e 1407 per una cappella della Cattedrale di Ferrara e prende il nome dalla melagrana che la Vergine tiene nella mano destra: il frutto con il suo contenuto dolce e succoso, simboleggia la maternità di Maria.

Intorno alla Madonna della melagrana sono stati raccolti altri preziosi pezzi di scultura selezionati con cura per tracciare un percorso sul tema della diffusione della scultura toscana del ‘400 tra l'Emilia e le Marche. Accanto a sculture attribuite a seguaci di Jacopo della Quercia (Santa Caterina e San Giovanni Battista in legno) si possono ossservare e confrontare con la Madonna della Melagrana alcuni pezzi attribuiti allo stesso maestro senese (Madonna Annunciata di Assisi, Santo acefalo in collezione privata; San Giovanni Battista in marmo, disputato fra Francesco di Valdambrino e Jacopo della Quercia); seguono sculture di maestri attivi contemporaneamente a Jacopo e da lui influenzati come Nanni di Bartolo (Madonna col Bambino in terracotta) e Bartolomeo Bon (Madonna col Bambino benedicente da Lugo di Romagna in pietra); completano la mostra un gruppo di sculture di provenienza marchigiana, riconducibile a modelli toscani.

Il percorso è concluso dagli splendidi frammenti di un altare in terracotta invetriata, realizzato intorno al 1530 da fra Mattia della Robbia, ultimo esponente della celebre famiglia di artisti fiorentini, proveniente proprio da una chiesa di Ripatransone e da tempo conservati nei depositi del locale museo civico: la mostra ce ne offre un allestimento che ricostruisce l'aspetto originario del complesso da cui provenivano.

Molte delle opere in mostra appartengono a collezioni private o si trovano sul mercato antiquario, mentre altre, pur facendo parte di raccolte pubbliche, erano poco note: l'eposizione rappresenta dunque un'occasione per mostrare al pubblico opere di elevata qualità artistica.

La notevole qualità delle opere esposte, la varietà dei materiali e delle tecniche di realizzazione (dal marmo alla pietra, dal legno alla terracotta e alla cartapesta) rendono la mostra insostituibile per avvicinare il pubblico, in particolare quello giovanile, all'arte e alla scultura, alla quale si dedicano in genere poche mostre.

Grazie alla proroga della mostra, prolungata fino al 28 settembre, è possibile anche per le scuole e i docenti visitare l'esposizione con visite guidate.

L'orario di visita è dalle 15.30 alle 19.30 tutti i giorni fino al 28 settembre e al mattino per le scuole e le università su prenotazione al 347.3804444 o via email paoladigirolami@virgilio.i.