E se la grande opera fosse un grande bluff?
Grottammare | Rossi:"£Siamo sicuri che una volta individuata larea sulla quale realizzare la grande opera poi essa verrà realmente costruita?"
Ad oggi le certezze sono poche, Merli ha diffuso la notizia dando per sicuro il finanziamento di 10 milioni di euro, ma da altre fonti un po' meno "faziose", si rileva la disponibilità, ma non tutta la certezza che ostenta il sindaco.
Piuttosto non vorremmo che sia stata presa la palla al balzo per risolvere l'annoso problema della cosiddetta area "Ruffini".
Di fatto nella suddetta zona da qualche anno l'attuale proprietario propone all'amministrazione di fare un accordo di programma, richiesta vana, a causa di un certo "malumore" all'interno della maggioranza. È vero che qualche sprovveduto potrà dire che l'unica proposta è stata protocollata solo qualche mese fa, ma tutti sono a conoscenza che da qualche anno girano le proposte ufficiose (senza essere protocollati).
Sarà pure una strana coincidenza ma il semaforo verde della parte più resistente della maggioranza è scattato solo dopo aver individuato nell'area "Ruffini" lo spazio idoneo per la grande opera. Consapevoli "dell'ipersensibilità"di Luigi Merli per l'urbanistica, e conoscendo il suo modus operandi, abbiamo fatto delle verifiche e si è scoperto che nessuno ha richiesto all'ufficio compente di individuare le eventuali aree idonee alla realizzazione della "grande opera".
Insomma non è che per caso dopo aver approvato l'accordo di programma si verrà a scoprire che per un motivo qualsiasi la grande opera non si farà più?
il piano regolatore generale che fu presentato come il più avanguardistico e capillare, degli strumenti, sin dalla "nascita" continua ad essere variato e modificato, si direbbe meglio "rattoppato", a che cosa è servito?
Riteniamo questo modo di amministrare sia assolutamente contraddittorio. Questa maggioranza che amministra Grottammare da 16 anni dopo aver speso circa 500 milioni di lire nel 1998 per realizzare il PRG, non perde occasione di fare carta straccia delle scelte politiche del medesimo strumento urbanistico, aumentando volumetrie e cementificando sempre di più. Chissà forse in questi anni qualcuno è stato contagiato dal business del mattone?
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11/09/2010
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