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Minuto di silenzio nelle scuole in omaggio alle vittime dell'Ossezia

Ascoli Piceno | Il sindaco Celani saluta gli studenti e ricorda la strage di Beslan.

Un minuto di raccoglimento durante il primo giorno di lezione, negli istituti di ogni ordine e grado, in segno di omaggio alle vittime della strage nella scuola di Beslan in Ossezia, è stato disposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
 
“Un minuto di silenzio – ha commentato il sindaco Piero Celani - per ricordare quei bambini che la follia criminale ha strappato ai loro affetti, al loro diritto alla vita. Sono stati barbaramente colpiti in un giorno di festa. La festa per l’inizio dell’anno scolastico. Rendiamo loro omaggio – ha proseguito il sindaco Piero Celani – perché la scuola sia sempre di più un luogo di vita, un luogo dove abbia spazio la solidarietà, la pace, la comprensione e il dialogo tra culture diverse”.
In occasione della riapertura delle scuole, il sindaco Piero Celani ha rivolto un saluto agli studenti ascolani.
 
“La prima campanella, che segnerà l’inizio dell’anno scolastico 2004/2005, è il primo passo di un cammino importante che vi porterà, con l’acquisizione della necessaria preparazione, ad affrontare, con fiducia e serenità, il vostro ruolo nella società.
 
A tutti voi auguriamo di essere sempre i protagonisti positivi di tale cammino che, se bene percorso, con l’aiuto indispensabile dei vostri insegnanti, del personale non docente e delle vostre famiglie, vi porterà sicuramente al successo.
 
Nel bel libro della vostra vita, si apre oggi per voi una nuova pagina: accoglietela con entusiasmo e con impegno perché da essa dipende buona parte del futuro vostro personale e quello della nostra società.
 
Prende l’avvio per tutti voi un importante momento di crescita in una scuola sempre più moderna, più adatta ai tempi, in cui la riforma, già sperimentata in alcune Scuole italiane lo scorso anno, ha dato esiti positivi suscitando interesse ed entusiasmo non solo tra gli studenti, ma anche tra gli insegnanti, presidi e direttori didattici, famiglie.
Il lavoro scolastico che intraprenderete dopo quel suono di campanella, è un lavoro, è il vostro lavoro: è il mezzo con cui entrate a fare parte attiva di una società in trasformazione, sempre più multietnica, solidale, informatizzata, ma anche attaccata alle sue radici.

11/09/2004





        
  



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