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“Vincere per cambiare. Ascoli può. Il progetto dell’Unione”

Ascoli Piceno | Serata conclusiva della Festa dell’Unità. Sono intervenuti i rappresentanti dei partiti politici del centro sinistra cittadino

di Federico Biondi


Con il dibattito dal tema “Vincere per cambiare. Ascoli può. Il progetto dell’Unione” si è conclusa la Festa dell’Unità di Ascoli Piceno. Sono intervenuti al dibattito i rappresentanti dei partiti politici del centro sinistra cittadino. Ha moderato l’incontro l’avvocato Mauro Gionni ed il segretario comunale dei Democratici di Sinistra Stefano Corradetti ha introdotto l’argomento, la parola è passata subito al consigliere comunale ed ex sindaco di Ascoli Piceno Roberto Allevi.

Il consigliere spiega come sia difficile lavorare e rapportarsi con il governo cittadino per via di una cattiva gestione del Consiglio Comunale. A questo proposito esorta gli intervenuti a intervenire ed essere presenti durante il loro svolgimento, così per tastare con mano la situazione e il clima creatosi in questi mesi.
 
Con esempi illustra come in città manchi una programmazione culturale, deludenti stagioni culturali al teatro, la galleria d’arte moderna chiusa e di come manchi una pianificazione urbanistica (piano regolatore) della città tale da favorire i progetti avallati dall’investitore di turno. Criticando il tentativo di costruire alloggi per quasi 850 persone nelle vicinanze del cimitero e l’opposizione a far riconoscere Ascoli Piceno patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, per paura dei vincoli urbanistici e delle norma di salvaguardia del patrimonio culturale della città.
 
Parla dell’affievolimento della democrazia cittadina, grazie alle innumerevoli presidenze che il sindaco di Ascoli Piceno ha avuto fino a qualche tempo fa e che poi ha abbandonato nelle società partecipate del comune di Ascoli Piceno, dato che in una democrazia non c’è una gestione oligarchistica della “cosa” pubblica.
 
Secondo Allevi in un momento di crisi come questo, dove gli stipendi dei cittadini e i servizi erogati dall’amministrazione pubblica non sono sufficienti ad una decorosa esistenza, i partiti politici e le grandi forze popolari devono tutelare gli interessi diffusi che mutano e cambiano secondo le nuove esigenze che i cittadini hanno e che è necessario capire.
 
La giunta Celani ha evitato il ballottaggio per una manciata di voti, ha vinto, ma quasi metà dei cittadini non lo ha indicato come sindaco e quindi una forte componente della società vuole comunque essere rappresentata e venire tutelata nei prorpi interessi.
 
“Loro non si curano di ciò – dice il capo gruppo del Prc Roberto Mascetti – la minoranza non ha poteri nelle commissioni permanenti e il consiglio comunale è convocato di rado. È un disegno politico che mira al non coinvolgimento sia dei consiglieri di maggioranza che di minoranza”.
 
Paolo Prezzavento dei Verdi ribadisce che la mancanza del Piano Regolatore Generale ha ormai compromesso il tessuto urbanistico cittadino a causa delle varianti urbanistiche e dei project financing proposti dai privati. Ma parla anche dell’arretramento dall’A14 e del suo devastante impatto ambientale.
 
Ormai impegnato nel caso Sgl Carbon da diversi anni Paolo Prezzavento non poteva non riportare all’attenzione dei presenti come l’azienda, dal punto di vista occupazionale, garantisce pochi posti di lavoro e quindi è giunto il momento di fare un salto di qualità e prendere delle decisioni. Il tavolo di concertazione predisposto alcuni mesi fa, si è arenato, comunque Prezzavento spera che il dialogo riparta per il bene e la salute dei cittadini.
 
Il professore Antonio D’Isidoro fa parallelismi tra la situazione nazionale e quella locale e cita il titolo di un articolo di Diamanti sulla repubblica “Il paese provvisorio”. Per il professore siamo in un paese dove le regole sono momentaneamente vacanti, il non governo del Premier e il caso Fazio sono un esempio.
 
“Tramite la stampa arrivano dal primo cittadino segnali rassicuranti di una città bella, di una università che funziona e del turismo che aumenta  - dice D’isidoro - è come se i cittadini si siano assuefatti alla mediocrità anche se in cuor loro speravano in un po’ di modernità. Per recuperare la situazione, che ci vuole uno scandalo Celani?”.
 
Comunque il professore fa notare la chiusura della città rispetto al territorio e mentre le altre municipalità della Vallata del Tronto si consorziano e uniscono per condividere i servizi al cittadino e renderli più efficienti e dislocati sul territorio, Ascoli Piceno non trova accordi con il comune di Folignano per l’autobus numero 3.
 
Inoltre fa notare come ad Ascoli non si combatta la povertà, da uno studio dell’Eurispes 2 ascolani su 3 ricorrono all’indebitamento per arrivare a fine mese e ricorrono al prestito d’onore per la Sanità. Conclude ricordando che è necessario intervenire e seriamente per far radicare l’università ad Ascoli Piceno (l’economia della conoscenza) e loda l’esperienza delle primarie come strumento di partecipazione politica.
 
Il consigliere più rappresentativo della minoranza consiliare Giorgio Rocchi fa chiaramente capire che l’azione politica del centro sinistra continuerà. Un centro sinistra vigile che controllerà l’operato della maggioranza, nel dibattito Rocchi ha elencato tutti gli appuntamenti amministrativi non rispettati dall’amministrazione comunale e più volte prorogati dagli enti sovrapposti.
 
Quindi la verifica degli equilibri finanziari è stata approvata in notevole ritardo come è successo al piano delle opere pubbliche, al bilancio del 2005 (dove il Prefetto Giuseppe Destro ha messo in mora l’amministrazione comunale che ha approvato il bilancio a 7 giorni dal commissariamento), mentre l’approvazione del consultivo del 2004, scaduto il 30 giugno deve ancora essere discusso in consiglio comunale.
 
Rocchi parla del pessimo rapporto della Giunta con le circoscrizioni cittadine, soprattutto prima dell’adozione di alcuni atti deliberativi come per esempio l’Ici, le varianti urbanistiche per il polo universitario e il piano triennale delle opere pubbliche.
 
Quello che manca al consigliere Rocchi è un confronto aperto con la maggioranza consiliare e con la giunta comunale, nonché il rispetto delle normative, “non può essere che tutta questa anatomia legislativa vuol dire far qual che si vuole”.
 
 Conclude il dibattito l’assessore provinciale Antonio Canzian con una riflessione fatta dopo il risultato elettorale che ha consegnato la città per la seconda volta a Celani ma nello stesso tempo ha premiato la sinistra con le elezioni di Massimo Rossi.
 
L’assessore si chiede come mai nonostante il centro sinistra abbia la capacità di governare la città con un gruppo di uomini preparati ed esperti, il blocco sociale ascolano è incline a votare al centro destra. Questo è il nodo che bisogna sciogliere altrimenti la speranza che il centro sinistra alle prossime elezioni governi la città sono molto remote.
 
Quindi è necessario individuare quelle strategie per essere riconosciuti dai poteri socio-finanziari cittadini e mostrare quell’affidabilità che comunque manca al centro destra.
 
Una frecciatina al presidente dell’Assindustria Federici per l’intervento dei giorni scorsi in occasione del dibattito “Il lavoro tra noi”, ribadendo che la crisi economica che attanaglia l’Italia e la Provincia di Ascoli Piceno non è causata certamente da qualche giorno di malattia o dell’assenteismo di qualche lavoratore e che comunque questo è risultato un approccio semplicistico all’argomento.

12/09/2005





        
  



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