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"Sul Ballarin troppe parole a sproposito"

San Benedetto del Tronto | Lo dice Benito Rossi di Alleanza Nazionale che, in una nota stampa, cita dichiarazioni del Sindaco Gaspari e dell'Assessore Fanini riguardo all'area dell'ex Stadio Ballarin: "Certe affermazioni - scrive Rossi - suscitano in noi dubbi e forte imbarazzo".

Benito Rossi

Da Benito Rossi, Componente del Coordinamento Comunale di An, riceviamo e pubblichiamo quanto segue: 

Alleanza Nazionale ha seguito con interesse l'evoluzione dell'area pubblica dell'ex Ballarin perché, appunto, di interesse pubblico. L'interesse politico non implica e non produce necessariamente ed automaticamente una lite politica soprattutto quando il percorso di interesse pubblico non può prescindere da trasparenza e legalità. Anzi anche l'interesse Civico della Cittadinanza è stato molto attento.

Naturalmente detto percorso può infastidire presunti manovratori, un po' stitici al dibattito, ma questa è un'altra storia che direttamente abbiamo già constatato e spuntato nella nostra agenda politica. Il rigore amministrativo è sempre d'obbligo ma per il Ballarin sono trascorsi ben 2 anni di dichiarazioni a mezzo stampa. Pertanto non si può non mettere in evidenza il risultato di una breve analisi fatta su dichiarazioni pubbliche ben evidenziate ma che suscitano in noi di Alleanza Nazionale, appartenenti a questa comunità, dubbi e forte imbarazzo.

Già a partire dalla data del 28 Marzo 2007 si affermava che «L'area del vecchio stadio appartiene al Demanio dello Stato. Il Comune è in trattativa per acquistarlo, ma se lo smantellerà dovrà conservare la destinazione urbanistica di "Verde Sportivo»...Poi, ancora, il Sindaco avrebbe anche un vecchio pallino riguardo al futuro dell'area dopo lo smantellamento delle tribune: «Un mega-acquario, oppure una struttura museale interamente dedicata al mare e alla civiltà marinara. Ma la legge non lo consente, lì si dovranno realizzare impianti sportivi».

In data 25 Aprile 2007 nell'ultima riunione della commissione consiliare Sport e Politiche giovanili è stata ribadita la posizione del Comune in merito alla possibile riqualificazione dell'area dello storico stadio sambenedettese: «La volontà è quella di acquisire l'area demaniale poiché per vincoli urbanistici e per legge è destinata al Verde Sportivo - ha affermato l'assessore allo Sport Eldo Fanini - la spesa sarà di circa 800 mila euro e non possiamo cambiare la destinazione dopo la riqualificazione, neanche intervenendo sul Piano regolatore. Forse se l'area venisse rilevata da un privato ci potrebbe essere la possibilità di poter cambiare il tipo di riqualificazione, ma se l'acquista il Comune deve mantenere la destinazione sportiva. Ma noi intendiamo avvalerci del diritto di prelazione, precedendo gli altri possibili acquirenti».

A seguire in data 25 Settembre 2007 «Non ci deve essere alcun timore per ipotetiche speculazioni edilizie nell'area del Ballarin». Il Sindaco Gaspari è categorico: «Durante l'ultimo Consiglio Comunale abbiamo destinato 780 mila euro per appropriarci dell'impianto». Denaro necessario per riscattare l'area dello stadio dall'Agenzia del Demanio: «Abbiamo agito nel rispetto delle norme della Finanziaria del 2005» precisa il sindaco, «che dà ai Comuni un diritto di prelazione, con il quale evitiamo l'asta. L'Agenzia ci ha dato disponibilità alla vendita nel rispetto della destinazione urbanistica attuale, che è quella del verde sportivo».

Si è parlato poi di "rivoluzione copernicana" in merito all'iniziativa intrapresa quindi nella consapevolezza di proseguire verso un obiettivo ben studiato, tanto da stabilire la donazione entro il 30 Settembre anzi Gaspari, durante l'inaugurazione del centro polifunzionale della Caritas, ha assicurato Marini Marini: «Sarà formalizzata anche prima».

Insomma tutto a posto, gli atti ufficiali erano quindi facilmente reperibili da chi ne aveva il diritto di accesso e visione diretta, tanto che nel 2008 le dichiarazioni pubbliche si sono concentrate solo agli aspetti progettuali, ma, oggi arriva una presunta doccia fredda perché di fatto l'obbligo di destinazione e di inalienabilità erano già presenti.

14/09/2008





        
  



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