Di fronte alla questione della imminente nomina di Presidente della Riserva Sentina e il conseguente scontro tra l'assessore dei Verdi Paolo Canducci e il consigliere del PD Gianluca Pasqualini, il MoVimento 5 Stelle non può che esprimere una profonda indignazione: vince ancora una volta quella politica che utilizza le poltrone per premiare chi ha portato voti in campagna elettorale, piuttosto che assegnare gli incarichi a persone con competenze adeguate.

Vogliamo ricordare che qualunque incarico pubblico è un servizio che il cittadino compie in favore della collettività; dal lavoro svolto dipendono la qualità della vita e gli interessi della cittadinanza, questo comporta un carico di importanti responsabilità.

E' proprio per queste responsabilità che la questione dei doppi incarichi è fondamentale: il servizio pubblico deve essere portato avanti spendendo il 110% del proprio impegno e del proprio tempo, addirittura se viene riconosciuto un compenso sufficiente al sostentamento della propria persona e della propria famiglia, qualunque altra attività dovrebbe essere sospesa. Qui invece al lavoro di consigliere comunale andiamo a sommare quello di Presidente della Riserva. Quale dei 2 impegni verrà svolto in maniera scadente?

Ancora, è proprio per le responsabilità verso i cittadini che la questione delle compentenze è prioritaria, l'entita della carica di Presidente è tale che devono sorgere delle domande: che compentenze ha Pasqualini sulla Riserva Sentina? Che compentenze ha Pasqualini nel settore naturalistico e ambientale?

Inoltre il MoVimento 5 stelle aggiunge 2 note di comicità in questo mare di tristezza :

1) Vista la contestazione di Canducci, ci si aspettava da Pasqualini una risposta in cui elencava le proprie competenze, invece no, la risposta è stata "Canducci non ha affatto detto quella cosa". Canducci indica la luna e Pasqualini guarda volontariamente il dito del suo piede.

2) Paolo Canducci: "Credo sia giusto coinvolgere chi alle elezioni ha partecipato rimanendo fuori per un soffio; la discussione politica va aperta pure a loro, altrimenti finisce che ce la cantiamo e ce la suoniamo tra di noi", ovvero gli incarichi vanno assegnati a quei candidati che alle elezioni non sono stati eletti, mica a quelli che saprebbero svolgere bene quel lavoro.

Proprio in queste scelte è possibile capire se la classe dirigente è interessata a risolvere i problemi della città, piuttosto che a curare la propria schiera di "portatori di voti".