Confapi di Ascoli interviene sul Piceno Consid
Ascoli Piceno | Il Presidente dell'Associazione delle Piccole e Medie Imprese Private,Francesco Caprioli afferma: "Senza un progetto di rilancio per un nuovo ruolo non c'è futuro."
Francesco Caprioli, Presidente Confapi Ascoli Piceno
Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Presidente della Confapi di Ascoli Piceno, Francesco Caprioli, che interviene sulla vicenda del Piceno Consid.
Notiamo, negli ultimi tempi, un'effervescenza d'interventi facenti parte di un dibattito che si è aperto sul Consid in vista del rinnovo delle cariche per ottobre. Ma non interveniamo semplicemente per dire la nostra. Vorremmo essere più pragmatici e realistici possibili di là da "posizioni" pre-costituite. Solo così crediamo di poter portare un serio contributo al dibattito sia politico, che imprenditoriale, in corso.
Noi crediamo che i motivi che hanno spinto alla nascita del "Nucleo industriale", e dunque del Consid, oggi non vi siano più. E' sotto gli occhi di tutti che il Consid così com'è nato oggi non abbia più ragione di esistere. Però non si può liquidare un ente che, comunque, ha, insieme a tanti debiti, anche diversi capitali. E' questo non è il solo motivo per cui non ci sentiamo di "condannare a morte" il Consid. Lo stesso, infatti, è un ente con possibilità di finanziamenti "esterni", per infrastrutture e altro, con più possibilità di essere finanziato che un singolo comune. Da ciò deduciamo che potrebbe svolgere, sotto questo profilo, ancora un ruolo. E non è tutto.
Opportunamente "alleggerito" (diciamo con cinque dipendenti e un Presidente) potrebbe svolgere un importante ruolo di ricerca, statistica e di servizio, a sfondo economico, necessario alle nostre imprese. Certo, per avere il nostro appoggio alla sua sopravivenza, dovremmo essere convinti di un progetto di rinnovamento che a oggi non c'è. Ma confidiamo nel buon senso del Presidente Re che sicuramente non vorrà passare alla storia come il presidente dei tagli e del non sviluppo (visto anche la situazione catastrofica ereditata dalle precedenti gestioni).
Ovviamente se Il Presidente Re non dovesse presentare nessun progetto di rinnovamento "votabile" prima della fine del suo mandato, che ci convinca che il Consid smette di essere un "carrozzone", allora potremmo dire che veramente il Consid ha terminato il suo ciclo, e prima che si finisca di mangiare tutto il capitale che ancora detiene è meglio salvare il salvabile nell'interesse della comunità, senza dimenticare i posti di lavoro che andrebbero persi e la necessità di ricollocare i lavoratori. Siamo stati concisi perché credo che i "perché" e i "percome" siano stati ampiamente sviluppati in questi ultimi giorni.
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15/09/2008
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