Scomodare José Luis Rodriguez Zapatero per commentare o polemizzare sulla decisione del Presidente della nostra Provincia, Massimo Rossi, di concedere contributi e/o assegnare case popolari alle coppie gay e lesbiche (per quanto riguarda il nostro territorio)  e il Patto civile di solidarietà, la cosiddetta Pacs (questione sollevata dal leader dell’Unione Romano Prodi) è una polemica inutile e strumentale e tesa a creare confusione ai cittadini.

Non è certo un esempio “azzeccato” paragonare l’apertura a contributi pubblici a coppie omosessuali o appoggiare una legge sulle unioni civili, qual è il Pacs, che non s’intromette col matrimonio né con l’articolo 29 della Costituzione italiana.

Chi vuole “pronunciarsi con rabbia” contro la parità dei diritti delle persone omosessuali che lo faccia in modo chiaro e trasparente ma, per una correttezza intellettuale verso i cittadini (che poi sono gli elettori), che lasciassero in pace Zapatero, leader di grande spessore le cui idee, purtroppo, sono ancora lontane dalla politica italiana.

Era ora che succedesse, dopo tanto tempo, che dentro la sinistra si trovasse un comune denominatore e si guardasse in faccia alla realtà ascoltando tantissime voci di italiani e italiane che ritengono che, aldilà dell’orientamento sessuale, due persone possono condividere la loro vita con gli stessi diritti e la stessa tutela.

Sui diritti umani siamo tutti d'accordo: non sono argomenti di scontro tra laici e cattolici. Allora non facciamo demagogia e non giochiamo sulla pelle delle persone.
Bravo Compagno Massimo,  bravo Professore Prodi!