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Donati: "Perseguire nuove strade per l'economia del Piceno"

San Benedetto del Tronto | Il neo assessore regionale è intervenuto al convegno dell'Eurispes. Presenti all'incontro, tra gli altri, il vice presidente della Provincia di Ascoli Mandozzi, il sindaco di San Benedetto Gaspari.

Il parterre del convegno. In primo piano l'assessore Donati

"La ricerca dell'Eurispes Marche offre spunti assai interessanti e positivi che ci invitano a perseguire nuove strade. E' evidente a tutti che il settore dell'agroindustriale di cui stiamo parlando è essenziale per la complessiva economia del Piceno e della Provincia di Ascoli".

Così Sandro Donati, assessore regionale con delega al Piceno, presso la sede di Confindustria di San Benedetto del Tronto, è intervenuto durante il convegno organizzato dall'Eurispes, l'istituto di studi politici economici e sociali. L'iniziativa ha presentato il rapporto sul distretto agroalimentare del Piceno, finanziato dalla Fondazione Carisap di Ascoli Piceno.

Il neo assessore ha le idee chiare sullo stato del settore, che rientra sul progetto speciale di sviluppo del Piceno e la sua relazione si è ben integrata con gli interventi degli altri relatori. Presenti all'incontro, tra gli altri, il vice presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Emidio Mandozzi, il sindaco di San Benedetto del Tronto, Giovanni Gaspari, il presidente del settore alimentare Confindustria di Ascoli Piceno, Antonio Cocci, il direttore ricerca Eurispes Marche, Vera Mascaretti.

"La rilevanza delle attività agricole primarie diffuse in tutto il distretto - ha detto Donati - la vitalità della filiera ittica, la strutturata presenza di filiere rilevanti come quella vitivinicola, del florovivaismo, dell'ortofrutta e la concentrazione unica sul piano regionale delle aziende di trasformazione dei prodotti agroalimentari con una catena del freddo per la produzione di surgelati ittici ed ortofrutticoli di grande forza, giocano un ruolo sostanziale".

"Oggi il distretto è in fase di turbolenza - ha continuato l'assessore -  sono presenti difficoltà e tensioni; esiste ormai sempre più forte una competitività sul piano globale che ci induce a riflettere. Essere capaci insieme di riorganizzare il settore verso nuove traiettorie evolutive fondate sull'innovazione, sulla modernizzazione e qualificazione del settore. Il distretto per la sua qualità e per le risorse che in esso operano, non solo non possiamo disinteressarci delle sue sorti, ma dobbiamo considerarlo una risorsa, un settore rilevante ed indispensabile per una strategia di rilancio dell'intera economia Picena, per una sua modernizzazione e riqualificazione che ci consenta, insieme ad altri interventi, di costituire un progetto per un futuro in cui ci siano più certezze per l'occupazione e per lo sviluppo complessivo della nostra Provincia".

L'assessore ha ribadito la necessità di cogliere non solo con grande attenzione le minacce che dalla globalizzazione dei mercati possono arrivare, ma anche le opportunità che la globalizzazione porta con sé. Interessante, inoltre, è stata la metodologia suggerita dall'Enea per la gestione di catene di piccole e medie imprese bastata sui "metodi di coordinameno decentralizzato"finalizzata alla buona riuscita del prodotto per poi essere inserito sui mercati.

"Il Piceno - ha proseguito Donati - è dunque una grande questione che richiede una politica attenta e consapevole, una concertazione dei vari livelli istituzionali: Comuni, Provincia, Regione, per molti aspetti lo Stato; in un rapporto stretto con le forze sociali e sindacali con il mondo del lavoro e dell'impresa, con i centri di ricerca e le università, con la camera di commercio, il Comitato di indirizzo e di coordinamento e gli istituti di credito. Abbiamo bisogno di ringiovanire l'agricoltura; interessanti segni in questo campo si intravedono anche in rapporto alle caratteristiche multifunzionali dell'azienda agricola che la rendono più ricca ed appetibile; occorre rafforzare questo processo per dare prospettive di futuro alla nostra agricoltura e per garantire l'entusiasmo necessario a fondare nuove strategie di impresa".

"Abbiamo bisogno - ha concluso l'assessore - di un'impresa agricola che valorizzando la sua specificità e multifunzionalità, il suo valore sociale generale a difesa e preservazione del territorio e della qualità alimentare, sia orientata decisamente verso il mercato in modo dinamico e deciso. Occorre una politica di sviluppo che voglia affrontare davvero l'attuale situazione di difficoltà attraverso una programmazione condivisa d'interventi che siano capaci di porre in essere concreti e positivi mutamenti".

16/09/2008





        
  



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