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L'Assessore Marco Amagliani interviene sulla vicenda API

| “Il grave incidente alla raffineria API dell’ 8 settembre scorso accelera azioni e procedure che non possono ulteriormente tollerare rinvii e resistenze nell’ambito dei comportamenti aziendali".

di Marco Amagliani

Marco Amagliani

“Il grave incidente alla raffineria API dell’ 8 settembre scorso accelera azioni e procedure, che erano già da tempo in corso, ma che ora, sotto la spinta delle nuove evidenze, non possono ulteriormente tollerare rinvii e  resistenze nell’ambito dei comportamenti aziendali.

E’ questo il caso dell’atteso e più volte rinviato ritiro unilaterale da parte dell’API e dell’Associazione Industriali di Ancona del contenzioso legale contro la Dichiarazione regionale del marzo 2000 di area ad elevato rischio di crisi ambientale di una porzione del  territorio della provincia di Ancona, estesa tra Marina di Montemarciano, le prime aree industriali di Jesi ed il porto di Ancona con particolare riferimento al territorio comunale di Falconara.

Questo atto del Consiglio regionale era stato fortemente contestato dall’azienda e, supinamente, da  Assindustria di Ancona; nonostante un preciso impegno sottoscritto a tal riguardo nel Protocollo d’intesa del giugno 2003, dopo oltre un anno continuavano le  ingiustificabili schermaglie legali.

Il ritiro unilaterale del ricorso da parte dell’API è finalmente arrivato. Dopo le recentissime decisioni del TAR di mettere a carico dei ricorrenti le spese legali e le cospicue spese della perizia tecnica, che aveva valutato l’intera questione portando anche utili contributi alle prescrizioni della concessione petrolifera,  si chiude dunque una lunghissima vicenda giuridica, in realtà significativa di un vecchio modo di intendere il confronto con le istituzioni locali da parte di un’azienda, che pure dovrebbe avere nei fatti ben altra capacità di costruire rapporti con  i lavoratori, le comunità ed i loro rappresentanti.

Ora, vista anche la precisa assunzione dell’indirizzo politico al riguardo da parte del Consiglio regionale, le strutture tecniche dell’Assessorato, già supportate da Arpam, Enea, Svim, Università ed altri esperti , possono proseguire e concludere rapidamente la stesura del Piano di risanamento; la Giunta regionale nel suo percorso politico-istituzionale realizzerà il massimo consenso possibile e l’intesa con gli enti locali interessati, coinvolgendo contestualmente i parlamentari marchigiani, i Ministeri ed il Governo per ottenere la più ampia copertura finanziaria degli interventi, che verranno individuati e selezionati.

A tutti gli enti interessati si chiede quindi tempestività e collaborazione, come per altro alcuni hanno già positivamente dimostrato, rispondendo con proposte concrete, impegno amministrativo e apertura politica alle ingenti risorse finanziarie, organizzative e di impegno istituzionale, che l’Assessorato regionale all’Ambiente continua a mettere in campo.

Questa attesa buona notizia libera quindi energie da mettere a disposizione degli sforzi ulteriori  della Regione e degli organismi competenti in materia di sicurezza, controlli, tutela dell’ambiente e nuove prospettive di sviluppo durevole.” 

17/09/2004





        
  



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