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L’eredità di Falcone e Borsellino a tredici anni dalle stragi

Porto Sant'Elpidio | Oltre 600 i ragazzi questa mattina hanno partecipato al convegno sulla mafia dal titolo “L’eredità di Borsellino” presso il palasport comunale

di Paola Pieroni


Trecentotrentacinque gli studenti del liceo scientifico di Porto Sant’Elpidio, 100 di Fermo, 65 di Montegranaro e 70 di Montegiorgio presenti al palasport di via Ungheria per assistere alle testimonianze dirette della figlia del magistrato, Rita Borsellino.

Duecentottanta ragazzi della terza media della scuola Galilei e Marconi hanno invece assistito, sempre nella mattinata, alla proiezione del film “Paolo Borsellino” al Multiplex Giometti e incontrato il sostituto procuratore della Repubblica Antonio Ingroia.

Emozionante l’intervento della figlia del magistrato, Rita Borsellino.

“Molti gli insegnamenti che mi ha lasciato mio padre. Lui era un uomo eccezionale. Diceva che è bello morire per i propri ideali, per quello in cui si crede. Non serve imitare Paolo Borsellino. Ognuno ha dentro si sé la possibilità e capacità di essere un uomo coerente con le proprie scelte, i valori in cui crede. E  come diceva Paolo ognuno deve fare la sua parte, ognuno per quello che può, ognuno per quello che sa, nel suo piccolo. Ognuno di noi, soltanto se decide di saperlo”.

Una donna che il dolore ha costretto ad uscire dal guscio del suo privato, per iniziare a girare per le scuole insieme alla sorella di Paolo, Rita che oggi era assente.

Traspare, infatti, in ogni sua parola l’affetto profondo che nutre vivo ancora oggi per il padre.

Il dibattito è stato moderato da Fabio Regolo e dalla giornalista Silvia Amurri.

Il sostituto procuratore della repubblica Antonio Ingroia ha commentato la proiezione del film sulla strage.

“Mi ha molto emozionato rivedere quella scene. Soprattutto nel finale le immagini sono vere. Ci sono anche io quel giorno dei funerali insieme alla sua scorta che portavo la bara. Il film comunque ha il difetto di raccontarci solo il Paolo degli ultimi mesi, quel Paolo piegato al dolore, malinconico. L’immagine che ricordo è anche un’altra, la sua gioia di vivere, la sua solarità che hanno sempre fatto parte del suo carattere da quando lo conobbi a Marsala.  Lui ci insegna a non avere nessun compromesso con la mafia e ci ricorda che per 40 anni è rimasto in una colpevole indifferenza. La legalità è un valore fondamentale. E la mafia non appartiene solo alla Sicilia . Certo nasce in Sicilia, ma si espande e oggi si interessa di tutti i traffici illeciti, come droga e prostituzione.

Vi lascio con l’augurio di pensare ogni tanto anche a queste tematiche. Come faceva Borsellino: non dovete rifletterci per forza. Basta che ci pensiate. Anche in questo sta la libertà”.

17/09/2005





        
  



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