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Ecco il Caffè Grande Italia, esploriamo il Salotto dei Teramani.

| TERAMO - Il plauso dell’Amministrazione comunale ai tre gestori Antonio Zuccarini, Sara Famiglietti e Tonino Di Gianvito. Il 2 settembre 2005, alle ore 7, l’apertura ufficiale con cappuccino e cornetto


Venerdì 2 settembre, alle ore 7 del mattino, l’apertura ufficiale al pubblico del Caffè Grande Italia, dopo la mega inaugurazione della notte del 30 agosto che ha costretto i gestori a posticiparne la vera apertura “p’arsedià” (in dialetto teramano) ossia “fare ordine”.
 
Coinvolta mezza piazza Martiri della Libertà fino alle 2 di notte del 31, al ritmo delle calde sonorità di giovani band oramai di casa a Teramo. Ci voleva! Pensate, tramezzini e formaggi al peperoncino, fiumi di Sangria e spumante, torte gelato fino alle 2 di notte! Una degna vigilia della Notte Bianca del 10 settembre 2005 che ospiterà alla Pinacoteca civica, oltre alle 196 opere della mostra internazionale di Mirko, anche i Faraoni dell’antico Egitto.
 
All’invito del caffè Grande Italia, 25mila Teramani non si sono certo lasciati pregare. Spinti dalla curiosità e dal senso del mistero, martedì sera hanno invaso pacificamente e ghiottamente i Portici del Caffè Grande Italia, prima di attraversare in religioso silenzio le magnifiche porte stile liberty. Per assistere poi al taglio del nastro tricolore con il Sindaco di Teramo Gianni Chiodi, alla benedizione dei locali con il vescovo Vincenzo D’Addario. Ed alla consegna del Piatto d’Argento, prestigioso dono dell’Amministrazione comunale ai tre soci Antonio Zuccarini, Sara Famiglietti e Tonino Di Gianvito per aver materializzato questo sogno, “per la sensibilità e lo spirito imprenditoriale di cui sono lodevole espressione. Con l’auspicio di futura prosperità”. Esploriamo allora il Caffè Grande Italia. I gestori hanno mantenuto la loro promessa, le nostre aspettative sono state soddisfatte. Anzi create ad arte.
 
L’inaugurazione è servita ai Teramani per rinnovare l’amore verso il simbolo della città da sempre ritenuto al centro della  teramanità e della storia di Teramo. I portici di Fumo di una volta, dopo più di 10 anni di abbandono, tornano a vita nuova. “Non tralasceremo alcun particolare” – avevano assicurato i gestori e tanto è stato. Crema, rosso, oro e legno pregiato caratterizzano l’impronta del Grande Italia del XXI Secolo. Il bancone, in elegante rosso, è orientato verso Corso San Giorgio, diviso a metà tra zona caffè ed alcoolici da due colonne dorate. Dietro la struttura ospita le eleganti mensole che ospitano le bottiglie di liquori e distillati. Il lato che dà su Piazza Martiri accoglie invece per tutta la sua lunghezza il banco frigo dove sono stati sistemati i dolci, la gelateria e le creazioni provenienti dal laboratorio di pasticeria del piano inferiore. Alle pareti, la cui dominante è il crema, sono state fissate le raffinate boiserie che ospitano mobili e scaffali, alternate a pareti arredate da magnifici specchi. Le volte, anch’esse decorate in giallo oro, accolgono i lampadari in vetro a luce bianca. La sensazione che si prova al Grande Italia è quella di un ambiente classico, liberty, giovane. Altra promessa mantenuta: i gestori avevano annunciato di voler installare a metà settembre un gazebo in stile liberty da 70 metri quadri, una struttura capace di ospitare 200 posti a sedere anche in pieno inverno grazie all’ausilio dei bruciatori a forma di fungo atomico. Anche la promessa di non occupare mezza Piazza è stata rispettata.
 
Ieri, infatti, con la sistemazione di gazebo e palchi per i gruppi musicali che si sono esibiti, il
Grande Italia ha già dato prova delle sue capacità. I gestori sono entusiasti, hanno invitato tutta la cittadinanza all’inaugurazione, a sottolineare il carattere di riconsegna del Caffè. Tra i sentiti auguri e i complimenti per il ritorno al suo antico splendore, si è pensato anche alla solidarietà, con la raccolta di fondi a sostegno della Lega del Filo d’Oro. Grazie a due appositi bottiglioni sistemati sotto i portici. Il Grande Italia è tutto, meno che un bar. E’ il nostro Caffè Meletti, il nostro Greco, il nostro Florian, il nostro Harry’s. E’ il salotto dei Teramani, la nostra casa, il luogo dei nostri incontri, delle pause, speriamo degli affari, del silenzio, del primo amore, delle parole. E’ un momento dell’anima. Qui non troverete austerità e formalità conventuali, ma solo l’essenzialità, lo stile e la classe di un gran Caffè storico, perfettamente ed autenticamente Teramano. Per tutti.

02/09/2005





        
  



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