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Preoccupazione a Ripatransone per l'area protetta ID 83

Ripatransone | I responsabili del centro di Educazione Ambientale esprimono il loro parere sugli incendi che nei giorni scorsi hanno distrutto una parte del patrimonio boschivo.

di Tiziana Maffei* e Antonella Nonnis**

Gli accadimenti di questi ultimi giorni preoccupano molto il Centro  di Educazione Ambientale di Ripatransone …. o meglio…  preoccupano le persone che in questi anni hanno lavorato (spesso senza notorietà ) per far sì che un patrimonio  importante, come il patrimonio ambientale di questo paese, fosse valorizzato e tutelato,  tramite anche un lungo e spesso complesso percorso di sensibilizzazione.

Ripatransone ha meritato in questi anni l'assegnazione della Bandiera arancione del Touring Club Italiano anche per le sue valenze ambientali; si  è associata alla Città del Vino e dell'Olio, segno di una particolare attenzione ai prodotti della terra ed al rapporto che l'uomo ha creato con la terra stessa per dar vita al paesaggio piceno, turisticamente sempre più apprezzato.

Il  CEA, istituito grazie all'impegno dell'Istituto Scolastico locale nel 1995, in questi 2 anni ha accolto oltre 5000 studenti provenienti da tutto il territorio provinciale; ha realizzato progetti con i plessi scolastici di Cossignano, Montefiore dell'Aso, Monterubbiano Rubbianello; ha promosso puntuali iniziative di sensibilizzazione verso l'ambiente.

Obiettivo è stato, e sarà, la creazione di  una nuova coscienza ambientale in particolare nelle giovani generazioni. Ma ciò non basta, … poco è mancato perché anche l'area protetta di Ripatransone andasse in fumo. Grazie all'immediato impegno delle forze dell'ordine, locali e territoriali, il danno si è limitato a "soli 7-8 ettari", ma pochi  non sono stati: parte del bosco andato a fuoco era situato su di un splendido crinale che collega Cupramarittima con Ripatransone.

A ciò si aggiunge il rischio di vedere scomparire  ciò che la regione ha reso "area florofaunistica protetta ID 83", poiché la poca distanza dal  fuoco,  da un area forse poco conosciuta ma di tale interesse da esser stata istituita quale zona da tutelare, poteva essere annullata in pochi minuti dalle fiamme. La prontezza nell'istituire un Centro Operativo Comunale da parte della Polizia Municipale, in collaborazione con la Protezione Civile e con un gruppo di volontari, è stata la risposta a livello locale che ha portato i suoi preziosi frutti lo stesso giorno, nella  circostanza  di un  altro incendio sprigionatosi nella zona di Sant'Andrea a Cupramarittima.

Ma ci chiediamo se ciò possa bastare, l'emergenza incendio non caratterizza solo questa torrida estate, è un problema che purtroppo distrugge molta parte del patrimonio ambientale italiano. Dolo o non dolo,  va in fumo un ingente ricchezza!

La realtà ambientale è molto complessa ed inutile diventa polemizzare, ma non possiamo fare a meno di chiederci se la tutela di un area protetta può limitarsi al divieto di abbandonare rifiuti, o di fare discariche, di limitare la circolazione, controllare i movimenti di terra  ed  estirpare piante come citano gli art 3, 4, 5 e 6  della LR 52/74. Una legge ormai vecchiotta e probabilmente poco al passo con le situazioni attuali. Una tutela fatta di trasgressioni e sanzioni ma che nulla prevede  per dare un ruolo attivo proprio a chi istituisce un parco od  un area protetta .

Forse non occorre che un albergo rischi di andare a fuoco, trasformando una perdita ambientale anche in perdita umana, perché ci si ponga il serio problema di come far sì che gli interventi di emergenza possano effettivamente operare. E' necessario che si verifichi allo stato attuale la possibilità di punti per la presa dell'acqua o se in mancanza di questi, l'eventualità di crearne exnovo in zone strategiche. Così come importante diventa in queste aree la verifica dell'adeguatezza di una rete di percorsi che renda possibile il passaggio di automezzi per il pronto intervento.

Chiediamo quindi alla Regione ed alla  Provincia, la creazione di condizioni di prevenzione, prima che la preoccupazione e tristezza attuali si trasformino in  pianto da coccodrillo. Noi, nel nostro piccolo ci sentiamo obbligati ad attivare quest'anno una campagna di sensibilizzazione  informativa e formativa antincendio, nella speranza che questo atteggiamento distruttivo nei confronti dell'ambiente possa essere sostituito dalla volontà di rendere ognuno di noi più consapevole della fragilità del nostro ecosistema.

*Responsabile di sito Polo Culturale di Ripatransone 

**Coordinatore attività Centro Educazione Ambientale di Ripatransone

02/09/2003





        
  



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