Il consigliere regionale e capo gruppo di FI Franco Capponi contesta alla Regione Marche le operazioni di gestione della tassa automobilistica con affermazioni che non hanno riscontro e fondamento alcuno. Egli dice che il numero verde non funziona e che, addirittura, una voce preregistrata segnala che l’utenza non è attiva:  dimostri con riferimenti precisi quando il numero verde non ha funzionato.

Non sarà in grado di farlo per la semplice ragione che l’Amministrazione regionale ha organizzato un’adeguata assistenza agli utenti marchigiani mettendo a loro disposizione, tra gli altri strumenti, anche l’assistenza telefonica mediante un numero verde e due numeri telefonici normali.

Tale servizio telefonico è stato garantito anche per l’intero periodo feriale: martedì 16 agosto è stato, infatti, l’unico giorno in cui è stata sospesa l’assistenza telefonica.

Componendo  il numero verde 800322420 durante gli orari nel quale il servizio è attivo ( dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:30 e il martedì e il giovedì anche dalle 14:30 alle 17:30 ) se la linea è occupata l’utente sente il normale segnale di linea occupata, mentre al di fuori di questo orario risponde una segreteria telefonica che indica gli orari del servizio. Con le stesse modalità del numero verde sono inoltre disponibili altri due numeri :  071-8062550 e 071-8062396 .

Capponi dice cose del tutto infondate anche quando afferma che la maggior parte degli avvisi sono stati notificati a cittadini che avevano già regolato la loro posizione.

In realtà gli avvisi relativi al 1999 ai cittadini che non hanno regolarizzato la loro situazione entro il 2005 ( pagando o documentando con l’autotutela la loro posizione ) devono essere messi a ruolo.

La Regione Marche, prima di procedere al ruolo, ha deciso di inviare un avviso “bonario” agli interessati per permettere di regolarizzare le singole situazioni.

Dei 25.840 avvisi trasmessi, soltanto il 4% è stato inopportunamente inviato. Si tenga conto che nel primo accertamento (novembre – dicembre 2002), in cui si è utilizzata la banca dati che il Ministero delle Finanze ha trasferito alle Regioni, tale percentuale risultava del 23,11%.