È dai giorni subito successivi alle ultime elezioni comunali (25/26 maggio scorsi) che si protrae a Grottammare il dibattito intorno ad un giornalino comunale da distribuirsi in aggiunta a quello bimestrale ("Grottammare informa") che già arriva nelle case di tutti i cittadini per la "comunicazione istituzionale", il bollettino comunale che informa le famiglie sui provvedimenti presi dall'Amministrazione.

Il primo consiglio comunale, il 1° luglio, aveva acceso le prime polemiche. Era seguita la promessa da parte della maggioranza di istituire una pubblicazione in cui ospitare un dibattito politico tra maggioranza e opposizione, dando così voce alle obiezioni di quest'ultima sull'operato della prima e proponendo soluzioni o temi diversi all'attenzione dei cittadini.

In questi giorni, finalmente, sono state recapitate ai consiglieri le bozze della nuova pubblicazione, da allegare a "Grottammare informa". Ma Raffaele Rossi, consigliere di AN dice no: "si poteva provare inserendo la voce della minoranza nel bollettino attuale e poi, in caso le esigenze fossero cresciute, facendo una seconda pubblicazione per cui comunque, occorrerà spendere altri soldi dei cittadini, circa 500 euro in più ogni uscita; poi non vediamo perché la maggioranza debba avere una seconda vetrina visto che occupa tutto il primo bollettino e, come tale, avrebbe la maggior parte dello spazio nel secondo; infine, non vorremmo che fosse un modo, per Massimo Rossi, di continuare a mantenere quella stessa visibilità che aveva come sindaco".

Simili a quelle di Raffaele Rossi le obiezioni del capogruppo dell'opposizione, l'avvocato Vittorio Santori. Ad entrambi risponde ora il presidente del consiglio comunale Massimo Rossi che ritiene ormai svelata "la strumentalità della richiesta dell'opposizione di avere spazio per le proprie posizioni politiche nell'ambito del giornalino comunale". Rossi distingue tra comunicazione istituzionale ("disciplinata dalla Legge 150/2000") e dibattito politico, con questo spiegando il perché di una seconda pubblicazione.

"È strumentale altresì, prosegue Massimo Rossi, l'argomentazione del consigliere di AN e del suo collega di Forza Italia, in merito alla presunta maggiore spesa derivante dalla nuova pubblicazione, in quanto la relativa somma (peraltro molto contenuta) sarebbe imputata su un capitolo di bilancio già esistente per obbligo di legge (art. 38 L. 267/2000) quale risorsa in dotazione al Consiglio ed ai suoi gruppi".

Massimo Rossi nega infine di inseguire la visibilità "se non altro perché sono pienamente appagato dal risultato elettorale che ha visto confermare il consenso e fiducia nel progetto politico di cui sono stato artefice principale".

Il "giornalino politico" si farà? Prossimi giorni, prossime puntate.