I toni si alzano perché si sta  alza il tiro. Come dicevano i nostri nonni, “se concedi il dito poi c’è caso che qualcuno si prenda il braccio”.

Il pericolo che possa accadere qualcosa di irreparabile si respira forte nella zona del centro di San Benedetto che qualcuno si ostina ancora a voler chiamare Movida ma che invece non ha nulla a che vedere con il sano divertimento.

A scrivere alla nostra redazione il sig. Guido Capretti Palestini, un residente giustamente molto arrabbiato.

 “Pago le tasse e vivo in via Volturno – scrive- ora basta!!”.

 Lo spavento per quanto poteva occorrere a sua figlia di 4 anni lo ha fatto decidere a scrivere.

 “Vi segnalo un increscioso episodio che è successo sabato (20 settembre) alle 4 del mattino.

Abbiamo sfiorato la tragedia. Infatti un gruppo di facinorosi giovani passando sotto casa mia schiamazzando e bestemmiando, chiaramente in preda ai fumi dell'alcol (abito al primo piano) ha tirato un sasso verso la finestra che è finito vicino al letto di mia figlia di 4 anni che tranquillamente dormiva e si è svegliata piangendo. Ho provato a inseguire i giovani per strada ma non li ho più ritrovati. 

Fortuna che la finestra era aperta e il vetro non si è rotto. 

Penso che dovrei andare dai carabinieri a sporgere denuncia ma non lo faccio perché tanto so che non serve a niente. Mi rivolgo a voi per far sapere questa storia e sollecitare chi di dovere a intervenire drasticamente contro questi teppisti della notte.

Si deve sapere quello che succede di notte in centro, è solo un caso che non ci sono state tragedie dovute all'alcol e alla droga. La prossima volta provvederò per conto mio a prendere provvedimenti”.

Naturalmente sono le parole di un padre arrabbiato e molto spaventato ma che sottendono un comune sentire dei residenti della zona e che stanno diventando sempre più diffusi su tutto il territorio cittadino.