Quando manca la tranquillità tutto diventa difficile. Sacrosanta verità. Ma questo spiega un primo tempo con un gioco ingessato, senza una proiezione dei centrocampisti e degli esterni, con trame di gioco ridotte al minimo, eppoi senza mai pressare gli avversari che erano in possesso della palla.

Proprio il minimo indispensabile per far vedere che si sta giocando al calcio e non a scacchi.

Nemmeno un brivido, un sussulto se si esclude un errore di Ferrero che invece di rinviare, nel bel mezzo di una mischia, centra il palo della propria porta, tanto per far appuntare in cronaca che la Samb ha fatto un tiro e il Sorrento neanche uno.

Insomma un primo tempo tutta noia e consumo di bruscolini.

Unica nota di consolazione il fatto che i centrali Moi e Galeotti stavano giocando senza commettere errori e con una certa personalità. Il “vecchietto” Rastelli, unica punta, non becca una palla e il Sorrento non fa neanche un tiro in porta.

Ma non il secondo tempo.

Infatti dietro l'angolo c'è un secondo tempo che non ti aspetti. Non so cosa sia successo negli spogliatoi. Probabilmente Ugolotti si è po' incavolato e allora la paura di sbagliare si tramuta in terrore. Oppure invece del tè si sono scolati qualche bottiglia di vodka. Fatto sta che nei primo venti minuti si è assistito ad uno spettacolo indecoroso. La confusione ha regnato sovrana. Anche il Sorrento, forse per solidarietà, non ne ha azzeccata una. Alla confusione si è aggiunto il pubblico che ha incominciato a fischiare. Sono stati venti minuti...indimenticabili. Qui i due centrali si sono rimangiati tutto quello che di buono avevano fatto nel primo tempo. Palle buttate in avanti ad occhi chiusi, incespicamenti con il pallone, incomprensioni nei marcamenti. Insomma di tutto e... di più.

Poi con l'ingresso di Pistillo, Morini e Curiale le cose cambiano,un po', in meglio. Soprattutto la velocità Curiale ha messo in apprensione i due centrali del Sorrento che fino a quel momento avevamo avuta vita facile con un immobile Alteri. Ma anche il movimento di Morini aveva dato qualche affanno al centrocampo avversario. Con un Pistillo più concreto al posto di Soddimo ( un' ala che fino ad ora ha mostrato tutto fumo e niente arrosto) ha completato il quadro , per un assetto tattico un tantino più incisivo. Il gol del vantaggio di Galeotti poi ci aveva proprio illusi. In effetti sembrava fatta. Il Sorrento era sfiduciato e con il morale sotto i tacchi, anzi era cotto, tanto da non rendersi mai pericoloso. Insomma niente assalti, cross pericolosi, apprensioni. Proprio nulla. Tre punti già in tasca.

Ma dietro l'angolo c'è sempre quello che non ti aspetti, soprattutto quando la difesa non è inesperta.

Una palla vagante sparata dalla difesa volava verso la nostra area. Tutti a guardare con naso all'insù, nessuno però a correre. Sibilli quasi non ci crede, si ritrova solo davanti a Visi. Un pallonetto facile, facile ed è il pareggio.

Cosa dire? Vogliamo mettere in croce questa squadra? Vogliamo dire il famoso motto di Gino Bartali “ L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare”? Possiamo, però una considerazione va fatta. La squadra è giovane e praticamente tutta nuova. In pratica è un cantiere aperto. Fino a quando non si trova il punto di...fusione c'è da avere pazienza. Almeno per un po'. Fino all'incontro di Martina? Vedremo.