Replica del presidente Celani al sindaco di San Benedetto del Tronto
San Benedetto del Tronto | Celani – dice in sostanza Gaspari – lascia un cumulo di macerie e D’Erasmo, pur con tutta la buona volontà non potrà mettere riparo alla devastazione lasciata in eredità.
Paola Giorgi
Al coro dell’armata rossa in baldanzosa marcia verso palazzo San Filippo, mancava la voce di Giovanni Gaspari. Lacuna prontamente colmata con l’ennesimo intervento del sindaco di San Benedetto che, però, stranamente, sembra mettere quasi le mani avanti. Celani – dice in sostanza Gaspari – lascia un cumulo di macerie e D’Erasmo, pur con tutta la buona volontà non potrà mettere riparo alla devastazione lasciata in eredità. Intanto indica o detta?, la linea. Nuova classe dirigente “se necessario attingendo al di fuori del personale attualmente a disposizione”, revisione delle voci di bilancio, taglio della spesa improduttiva, azioni mirate e, tanto per indicare il nuovo corso, ecco che il sindaco rivierasco “suggerisce” un nome per riempire una delle, eventuali, caselle vuote e in particolare quella del vice presidente.
Tutto, rigorosamente, targato PD perché il partito democratico sarà sì renziano ma non dimentica i vecchi insegnamenti togliattiani e quindi prima operazione: occupare tutte le caselle a disposizione. Poi verrà il territorio. Sì, quel territorio che a loro dire avremmo distrutto e tra il fumo e le macerie eccoli che avanzano, pronti a sacrificarsi accollandosi “l’eredità di Celani che nessuno se la sente di sopportare” ... meno loro, ovviamente. Eppure il tanto vituperato Celani è riuscito a portare in porto una gestione quinquennale della Provincia che si trascinava dietro una eredità, quella sì, devastante. Un regaluccio dei precedenti presidenti e dei loro esecutivi, guarda caso, tutti targati PD e se lo avesse dimenticato sarà mia premura fargli avere il bilancio della provincia 2009. Ma mentre i bilanci devastati della sinistra sono ottimizzazione delle risorse per il territorio, i bilanci rigorosi del centrodestra, gli interventi a sostegno dell’occupazione e del rilancio economico del territorio, sono invece scempi.
Un singolare strabismo politico! Specie se praticato da Giovanni Gaspari: sindaco, da anni ormai, in bilico sulla poltrona di primo cittadino sanbenedettese, alle prese con una fronda interna, democraticissima però, che non gli ha risparmiato i colpi più bassi e ripetuti inviti ad andarsene per presunti scempi politico amministrativi. Intanto S. Benedetto si è come ripiegata su se stessa. Gaspari prova a nascondersi dietro Giove Pluvio e le bombe d’acqua ma la città dopo anni di sindacato Gaspari è in ginocchio: nessuna opera pubblica degna di questo nome e' stata realizzata, promozione e cultura sono all’anno zero (i turisti ricordano solo le manifestazioni promosse da questa tanto vituperata Provincia e senza alcuna partecipazione finanziaria del Comune che non ha messo un solo euro). E l'affare stadio? Emblema della sua inefficienza e arroganza. Ma parliamo di patrimonio pubblico.
Non è forse Giovanni Gaspari quello che è stato chiamato dalla Corte dei Conti a risarcire i danni da lui perpetrati? E ancora: la tassa di soggiorno, i parcheggi a pagamento, un lungo mare che grida vendetta non essendo riuscito a fare in dieci anni ciò che il centrodestra ha fatto in due anni, e ancora la figuraccia sul Ballarin, sulle pensiline fotovoltaiche, sui fondi della Fondazione Carisap finiti a Grottammare...il PRG che attende da 20 anni, gli interventi spot sulla riqualificazione dell'Albula mai progettati, il dilettantismo sulle varianti urbanistiche che hanno messo a rischio gli investimenti dei privati..., gli allagamenti quotidiani, sempre colpa delle bombe d'acqua, le crociate sulla discarica al solo scopo di raddoppiare ai suoi cittadini la tassa rifiuti... per non dire dell'incapacità di scegliere una delle tante soluzioni progettuali proposte dalla Provincia per la variante alla ex ss 16 (bretella) .... Altro che 8 settembre! Qui siamo in presenza di una autentica Caporetto, una Waterloo, una Hiroscima messe insieme. Comunque non tema. Anche a Gaspari invierò copia dei nostri bilanci per fargli vedere come si amministra anche dalle rovine, quelle sì certificate, ereditate da 15 anni di centrosinistra. Purtroppo per lui, però, credo gli sia rimasto troppo poco tempo per imparare..ormai la sua carriera politica è ai titoli di coda... e chissà se il PD, alle prossime elezioni amministrative, troverà qualcuno in grado di sopportarne l’eredità.
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25/09/2014
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