Non si placano le proteste dell'intera opposizione riguardo alla deroga concessa alla ditta costruttrice Soledil che a breve realizzerà palazzine destinate alla civile abitazione, nel lotto dove una volta sorgeva la Metalcavi, il tutto in Zona Ascolani a Grottammare.

Benchè la dislocazione un tempo come oggigiorno metta d'accordo tutti, le richieste della Soledil, prima rispetto ai livelli di altezza e poi, ora, in merito alle distanze tra i fabbricati, sta facendo davvero scaldare gli animi della minoranza, compatta nel votare contro la tanto discussa deroga, portata nell'ultimo consiglio comunale.

A tal proposito si pubblica fedelmente quanto ricevuto dal consigliere Raffaele Rossi del PDL di Grottammare, come qui di seguito riportato:

"La maggioranza come al solito asservita alle logiche del mattone. Per l'ennesima volta si dimostra la vocazione alla cementificazione, di Merli & Co., che senza un chiaro interesse pubblico, concede delle deroghe alle normative vigenti. Dopo lungo e contorto iter volge al fine la dislocazione del ormai ex Metalcavi, operazione urbanistica tanto a cuore alla maggioranza tanto da sconfessare le battaglie contro la cementificazione e per il verde di zona ascolani, di alcune sue componenti come rifondazione comunista.

La chiara volontà iniziale pienamente condivisa da tutti era di dislocare le due aziende site in zona ascolani. Tale valutazione fu condivisa anche dalla minoranza, e mentre la trafileria Lisciani da subito inizia lo spostamento, la Metalcavi segna il passo. Nel frattempo inizia l'era Merli, che invece di fare pressing, e addirittura penalizzare, chi ancora non aveva dislocato l'azienda, lo premia, concedendo una serie di benefit il più importante dei quali è un aumento di circa il 10% di volume.

Fin qui la maggioranza da sfogo alla voglia di cemento, celandosi dietro la poco plausibile motivazione dell'estrema necessità di spostare l'azienda, giustificazione poco accettabile, in quanto lo spostamento della prima attività con minori vantaggi dimostra che le richieste accordate alla seconda sono più redditizie. Inoltre da non sottovalutare il fatto che due soggetti in condizioni analoghe sono stati trattati in modo differente e che non è stato premiato che si è comportato con uno spirito più civico.

Poi qualche mese fa arriva un'ennesima richiesta di deroga sul lotto, ma non più a nome della Metalcavi ma della Soledil, nota impresa di costruzioni, il che significava che l'intento di spostare l'attività produttiva era andato a buon fine. In un primo momento la Soledil richiede di sopraelevare i fabbricati 1,80 m, motivo di scontro in consiglio tra noi che dicevamo che era l'ennesima deroga e la maggioranza che sosteneva la tesi poco chiara degli uffici. Risultato che nell'ultimo passaggio in consiglio comunale la Soledil torna sui suoi passi, convenendo con la nostra tesi fa un'osservazione dove non chiede più di rialzare di 1,8 m ma di avere una deroga fra le distanze dei 2 palazzi che altrimenti non possono essere posizionati nel lotto.

La domanda posta in commissione consiliare ed in Consiglio Comunale alla quale nessuno ha potuto dare risposta è: considerato che il passaggio di proprietà dell'opificio dimostra l'avvenuta dislocazione, e verificato che il volume concesso con le deroghe precedentemente accordate se realizzato in un unico palazzo è collocabile nel lotto, constatato che non sono state depositate delle soluzioni architettoniche che dimostrano una migliore estetica della soluzione dei due palazzi rispetto ad uno soltanto, quale è l'interesse pubblico per il quale è stato concessa questa ennesima deroga?"