Regione e Province marchigiane contro i tagli al sostegno scolastico
Ascoli Piceno | Provincia e Regione simpegnano a finanziare fino a dicembre alcune figure integrative del sostegno scolastico.
Regione e Province marchigiane Il 24 settembre scorso, presso la Cartiera Papale di Ascoli Piceno, si è tenuto un incontro con lassessore regionale alle Politiche Sociali Marcello Secchiaroli e lassessora provinciale alle Politiche Sociali Licia Canigola sul sostegno scolastico agli alunni disabili, un tema centrale ai fini della loro integrazione sociale.
La riunione prende le mosse dal recente decreto del direttore generale dellUfficio Scolastico Regionale, sulla dotazione organica di posti di sostegno in deroga, che ha destato tra i familiari dei disabili un forte malcontento a causa della drastica riduzione delle ore di sostegno, peraltro già insufficienti rispetto alle necessità. Significativi, a questo proposito, i numerosi articoli pubblicati dai quotidiani in questi giorni e le contestazioni di tante associazioni di categoria e di famiglia.
In apertura dei lavori, lassessora Licia Canigola ha polemicamente citato la definizione che nel 1919 Giovanni Papini dava delle scuole: Grandi spazi dellimmobilità fisica e della mente, utili solo ad istupidire i ragazzi e gli insegnanti, incapaci di tener conto delle diversità di ingegno, di razza, di provenienza sociale, di età e di bisogni. E ha concluso lintervento con una nota di preoccupazione: Dopo tanti anni di lavoro a favore dellintegrazione e dellinclusione, con una legislazione davanguardia che ha sempre costituito un modello per gli altri paesi europei, negli ultimi dieci anni le riforme del sistema scolastico si fanno e si disfano a dispetto della continuità, che non esiste, per mascherare soprattutto tagli finanziari che si traducono in chiusure e accorpamenti di scuole, aumento del numero degli studenti per classi, riduzioni degli organici, tagli delle cattedre, comprese le ore dei docenti previste per la disabilità legalmente riconosciuta.
Il modello, secondo lassessora Canigola, prevede riforme senza risorse, scarsi mezzi finanziari, il che implica una penalizzazione del sistema generale di riforma e conseguentemente una ulteriore penalizzazione dellintegrazione scolastica, che è un dato strutturale dellintero sistema.
Tra le risposte concrete date alle famiglie dei disabili nel corso della riunione cè stato limpegno della Provincia di Ascoli Piceno e della Regione Marche a provvedere fino a dicembre, nonostante le difficoltà, al finanziamento delle figure del sostegno scolastico. Inoltre, in linea con la modalità della partecipazione democratica considerata strategica dallAmministrazione Provinciale, è stata avanzata la proposta di allargare il Coordinamento provinciale per la difesa dei diritti delle persone disabili, recentemente rinnovato, con linserimento di 25 genitori che vivono quotidianamente il problema della disabilità.
Allincontro, molto coinvolgente per le oltre duecento persone presenti, hanno partecipato i coordinatori dAmbito Territoriale Sociale, molti assessori alle Politiche Sociali dei Comuni della provincia, dirigenti scolastici, rappresentanti di categoria e le famiglie dei bambini in difficoltà che purtroppo, ancora oggi, si trovano a dover subire continue umiliazioni.
Il confronto sulle proposte emerse proseguirà il 29 settembre, quando tutti gli assessori provinciali delle Marche incontreranno ad Ancona lassessore regionale Secchiaroli per definire un programma dazione comune, con precisi interventi e iniziative da attuare per contrastare le scelte della Direzione scolastica regionale che rischiano di cancellare i risultati positivi fin qui faticosamente raggiunti nel campo dellintegrazione scolastica.
(In allegato il numero di alunni disabili in provincia di AP)
La riunione prende le mosse dal recente decreto del direttore generale dellUfficio Scolastico Regionale, sulla dotazione organica di posti di sostegno in deroga, che ha destato tra i familiari dei disabili un forte malcontento a causa della drastica riduzione delle ore di sostegno, peraltro già insufficienti rispetto alle necessità. Significativi, a questo proposito, i numerosi articoli pubblicati dai quotidiani in questi giorni e le contestazioni di tante associazioni di categoria e di famiglia.
In apertura dei lavori, lassessora Licia Canigola ha polemicamente citato la definizione che nel 1919 Giovanni Papini dava delle scuole: Grandi spazi dellimmobilità fisica e della mente, utili solo ad istupidire i ragazzi e gli insegnanti, incapaci di tener conto delle diversità di ingegno, di razza, di provenienza sociale, di età e di bisogni. E ha concluso lintervento con una nota di preoccupazione: Dopo tanti anni di lavoro a favore dellintegrazione e dellinclusione, con una legislazione davanguardia che ha sempre costituito un modello per gli altri paesi europei, negli ultimi dieci anni le riforme del sistema scolastico si fanno e si disfano a dispetto della continuità, che non esiste, per mascherare soprattutto tagli finanziari che si traducono in chiusure e accorpamenti di scuole, aumento del numero degli studenti per classi, riduzioni degli organici, tagli delle cattedre, comprese le ore dei docenti previste per la disabilità legalmente riconosciuta.
Il modello, secondo lassessora Canigola, prevede riforme senza risorse, scarsi mezzi finanziari, il che implica una penalizzazione del sistema generale di riforma e conseguentemente una ulteriore penalizzazione dellintegrazione scolastica, che è un dato strutturale dellintero sistema.
Poi cè la riforma Moratti che non tocca i principi dintegrazione ma, nei fatti, cambia il quadro scolastico di riferimento, puntando verso un scuola selettiva, con il rischio di una sorta di darwinismo sociale che aumenta passando dalle elementari alle medie, fino alla biforcazione delle scuole superiori: da una parte la formazione professionale, dallaltra listruzione liceale, magari con lombra delle scuole speciali. Da ragionamento deriva un quadro preoccupante: La riforma da una parte e i tagli dallaltra, le famiglie hanno il diritto di opzione, ma lo Stato non la può garantire.
Tra le risposte concrete date alle famiglie dei disabili nel corso della riunione cè stato limpegno della Provincia di Ascoli Piceno e della Regione Marche a provvedere fino a dicembre, nonostante le difficoltà, al finanziamento delle figure del sostegno scolastico. Inoltre, in linea con la modalità della partecipazione democratica considerata strategica dallAmministrazione Provinciale, è stata avanzata la proposta di allargare il Coordinamento provinciale per la difesa dei diritti delle persone disabili, recentemente rinnovato, con linserimento di 25 genitori che vivono quotidianamente il problema della disabilità.
Allincontro, molto coinvolgente per le oltre duecento persone presenti, hanno partecipato i coordinatori dAmbito Territoriale Sociale, molti assessori alle Politiche Sociali dei Comuni della provincia, dirigenti scolastici, rappresentanti di categoria e le famiglie dei bambini in difficoltà che purtroppo, ancora oggi, si trovano a dover subire continue umiliazioni.
Il confronto sulle proposte emerse proseguirà il 29 settembre, quando tutti gli assessori provinciali delle Marche incontreranno ad Ancona lassessore regionale Secchiaroli per definire un programma dazione comune, con precisi interventi e iniziative da attuare per contrastare le scelte della Direzione scolastica regionale che rischiano di cancellare i risultati positivi fin qui faticosamente raggiunti nel campo dellintegrazione scolastica.
(In allegato il numero di alunni disabili in provincia di AP)
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28/09/2004
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