Il piano di intervento su cui si stà lavorando è basato sull'utilizzo di tre diversi metodi di disinfestazione, uno biologico e due di matrice chimica, il tutto coordinato dall'Assam - servizio fitosanitario regionale - il centro Studi "Le Palme", la collaborazione dei giardinieri comunali, nonché l'intervento di tre diverse ditte specializzate.

L'assessore all'ambiente Giuseppe Marconi ha fornito ragguagli ed aggiornamenti sulla sperimentazione messa in atto dopo l'accordo raggiunto con l'Assam il quale prevede un periodo di un mese circa volto alla potatura e dove necessario, all'abbattimento completo delle palme infette, per procedere poi al trattamento chimico e biologico a base di nematodi : "Questa mattina il lavoro sperimentale è stato svolto presso una palma sita in un giardino privato di Grottammare anche grazie al prezioso intervento di un'azienda specializzata di Terracina considerata tra le più competenti del settore".

Intanto l'allarme non si placa; "brevettare" tale piano di intervento significherebbe poter salvaguardare quello che per il territorio del piceno rappresenta una vera e propria risorsa economica oltre che un patrimonio dal valore inestimabile: la riviera delle palme.

"Ci si augura che qualora il metodo sperimentale risulti efficace - ha dichiarato Marconi - si possa ovviare in futuro all'abbattimento completo degli esemplari decennali colpiti dal punteruolo rosso".

Ma è una corsa contro il tempo, poiché l'inarrestabile 'punteruolo rosso' che si ricorda ha la capacità di volare per un chilometro di distanza, ha già divorato stando almeno a ciò che ad occhio nudo è visibile, molti esemplari senza contare le palme che sono magari già preda dei nidi senza mostrare per il momento alcun sintomo.

"Successivamente - fa sapere l'assessore Marconi - si procederà alla cura della palma infetta presente sul lungomare di Grottammare e in tal modo si andrà avanti sino al termine della cura prevista per i 12 casi inseriti nel piano di intervento".

"E' necessario tuttavia che la cittadinanza aiuti l'amministrazione ad intervenire quanto prima sui casi sospetti i cui sintomi - ricorda Marconi - risiedono quasi sempre in una perdita di vigore della parte superiore della pianta, rappresentando altresì un rischio in quanto come accaduto in una delle ville liberty presento su viale colombo, la pianta potrebbe cedere all'improvviso mettendo a rischio anche colori i quali transitano nel giardino in cui essa è situata".