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Per l'Autorità di Bacino l'intera Porto d'Ascoli è zona ad "alto" rischio.

San Benedetto del Tronto | Secondo una notifica pervenuta in Comune il 20 luglio 2006 ; non si può edificare, nè ampliare, nè abitare al piano terra. A breve periferia fantasma ?

di Carmine Rozzi

Da sx; A.Scarpantoni, P.Merli, G.Gaspari,E.Mazzocchi


Dal 20 Luglio 2006 a Porto d’Ascoli non si può edificare. Né appartamenti, né edifici pubblici. Tanto meno quelli ad uso privato; tipo per uffici o negozi e quant’altro. Non si può neanche ampliare la propria casa. Non la si può dividere in modo da ricavarne, ad esempio, due mini appartamenti. Non si possono costruire garages, seminterrati, e non si dovrebbe neanche abitare al primo piano.

Questo è quanto stabiliscono le norme tecniche d’attuazione emanate dall’Autorità di Bacino Interregionale per il Fiume Tronto in merito al pericolo di esondazione (allagamento). L’organismo è composto da un Presidente nella persona del Vice Presidente della Regione Marche Luciano Agostini, dal Segretario Generale Arch.Giancarlo Casini, e di un Comitato Tecnico che in data 16/12/2004 ha rilasciato il parere e da un Comitato di Istituzione che ne ha deliberato la stesura il 18/02/2005.

In pratica si sono attribuiti 4 valutazioni di rischio per aree urbane (sia per esondazione che per frane). Esse vanno da “minimo” (la prima) fino a “estremamente” rischiose (la quarta). Ma la terza; “alta”, non scherza. Ed è quest’ultima che, in pratica, se si dovesse applicare alla lettera questa indicazione e normativa oggi come oggi condannerebbe Porto D’Ascoli (20 mila abitanti circa) alla completa paralisi edilizia ed abitativa. Condannata, da qui a pochi anni, a diventare una periferia fantasma.

Da una planimetria aerea (ovvero una carta topografica ricavata da una foto presa dall’alto) tutta la Sentina risulta appartenere alla fascia cosiddetta “estremamente” a rischio di esondazione. Mentre appartiene alla terza scala, con rischio “alto”, tutta la fascia che va dalla Sentina giù fino al Palacongressi e, seguendo Via Sgattoni, risalire su verso Ovest fino alla Statale 16 all’altezza della (ex concessionaria Fiat) ed espandersi fino a Centobuchi (Fosso dei Galli).

Inoltre tutto l’argine della strada che da Ragnola si inerpica fino a Monteprandone ha la classifica di “alta” rischiosità per quanto riguarda il pericolo di frane. Questa delibera, come si è detto, è arrivata al Comune di San Benedetto il 20 luglio 2006. Ora si hanno 45 giorni per prenderne visione e altri 45 per fare le proprie osservazioni alla delibera. Visto che siamo già al 4 di Settembre il primo periodo può considerarsi bello che scaduto. Ne rimangono altri 45 per fare le dovute osservazioni, pena la entrata in vigore delle norme che rischiano di dividere la città di San Benedetto in due.

Questo in sintesi il quadro prospettato alla conferenza stampa tenuta da Giovanni Gaspari alla quale erano presenti anche l’ex Assessore ai LL.PP Palmiro Merli, l’arch.Emanuela Mazzocchi e Silvano Evangelisti per i DS di Porto d'Ascoli e l'Arch. Albino Scarpantoni..

“Quando si ricevono notifiche di questo genere – fa notare Gaspari- si cerca in primo luogo di attivarsi in tutti i sensi per far sì che vengano fatte e presentate al più presto le dovute osservazioni onde cercare di arrivare ad ottenere, dietro concreta e precisa documentazione di interventi, una mitigazione della fascia di rischio (esempio ; dalla tre alla due n.d.c.). Ma, siccome l’Autorità di Bacino ci lavora già da un anno si sarebbe dovuto, da parte dell’Amministrazione, partecipare attivamente a tutte le riunioni tecniche tenutasi e concertarsi con altri Comuni interessati. A tutt’oggi non ci risulta che la passata Amministrazione abbia fatto nulla di ciò. Benché avevamo un Sindaco con delega all’Urbanistica !”

Ora? A questo punto l’unico interlocutore rimane il Commissario al quale dovrà essere prospettata al più presto la situazione. Mentre da parte dei DS si cercherà di riunire in extremis già da martedì 6 settembre alle ore 18  (prima dello scioglimento) una Commissione Consiliare in 1° e 2° istanza sia per l’Urbanistica che per i LL.PP. E in data 14 settembre una commissione dei DS avrà un incontro con il Presidente dell’Autorità di Bacino Luciano Agostini onde prospettare al più presto una serie di osservazioni.

“A questo punto – conclude Gaspari - viene spontaneo chiederci se il PRG ha tenuto conto di questo documento, in stesura già da un anno, e se la fretta e l’ansia di attivare i due “Project Financing ” di Via Turati e del Palacongressi non fossero dettatati altro che dal bisogno di ottenere la licenza edilizia prima del 20 luglio 2006 ? “. Gli faceva eco Merli che faceva notare come, da 92’ ad oggi, la possibilità di smaltimento delle cosiddette acque di “superficie” (piovane ed altro) sia peggiorata (a Porto d’Ascoli) del quasi 30%.Tra le cause Merli indicava anche il mancato aggiornamento di una adeguata rete fognaria. Mentre se la delibera dell’Autorità di Bacino dovesse essere applicata così come è ed alla lettera l’intera parte Nord dell’Agraria, un tempo zona “Artigianale”, non potrebbe essere più edificata.

Ovviamente si intuisce che tutto ciò è legato essenzialmente alla fin qui mancata messa in sicurezza del Fiume Tronto (nonostante le inondazioni del '61, '75, '92) come unico fautore del potenziale rischio di esondazione. Ma questo, stranamente, per il momento sembra essere…..un’altra storia!
 

04/09/2005





        
  



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