L’inizio del congresso provinciale dell’UDC ha avuto subito un momento ai più inatteso: l’annuncio del segretario provinciale Raffaele Tassotti di traslocare in casa DC targata Rotondi.

 

L’ex UDC  Tassotti, ha motivato il suo disappunto politico ascrivendo alla non curanza e indifferenza della segreteria nazionale nei propri confronti e nella continuità di una prassi politica permeata da atteggiamenti verticistici e arbitrari.

 

“Una dirigenza nazionale che nei tre anni in cui sono stato Segretario Provinciale non ha mai, e dico mai, fatto una telefonata o scritto una lettera di interessamento o di incoraggiamento se non le interferenze indebite in occasione della vicenda CONSID dove il Partito Provinciale ha avuto ragione, come la successiva cronaca ha poi dimostrato…”

Una dirigenza nazionale che continua a perdere pezzi, tant'è che è nata la nuova Democrazia Cristiana da amici che non hanno più condiviso metodi e politica, dopo la perdita iniziale di D'Antoni,

 

Mi sono sentito sempre il "servo inutile" di evangelica memoria, ma non sono mai stato il servo sciocco di nessuno.

Mi tolgo il distintivo dell'UDC che ho sempre tenuto sul petto e che ho sempre onorato e, oggi 1° ottobre, giorno del mio genetliaco, lascio Casini e Follini che, ironia della scale, hanno la loro residenza politica in via dei Due Macelli e torno a Piazza del Gesù dove è la Democrazia Cristiana, alle vivificanti origini della nostra storia politica.

 

Un gesto, quello di Tassotti  che ha spiazzato un po’ tutti e che sicuramente avrà risvolti ben più ampi visto che Tassotti rappresenta l’UDC in consiglio provinciale e  molti dirigenti non hanno gradito la sua intenzione di di rimanere consigliere provinciale con un'altra casacca politica, per di più di un partito che nemmeno si è presentato alle elezioni provinciali.

 

Disappunto anche dal gruppo giovani UDC  e dal nuovo coordinatore giovani Stefano Orsini che ha dichiarato: “Tassotti deve dimettersi da Consigliere Provinciale ruolo che ricopre grazie ai numerosi voti espressi da militanti e simpatizzanti udc che non possono essere utilizzati da un altro partito che non è riuscito a presentare una lista alle ultime elezioni amministrative.
Le mancate dimissioni significherebbero un furto nei confronti del partito e dei suoi sostenitori che tanto hanno dato e fatto per lo stesso Tassotti.”

 

Nella sua prolusione il vice-segretario regionale Amos Ciabattoni, ha parlato di rilancio e riposizionamento dell’UDC all’interno della CDL, riposizionamento che politicamente parlando, significa acquisire un ruolo  affinché l’unione dei democratici cristiani possa diventare una calamita attrattiva per la creazione di un Polo democratico-Cristiano liberale e riformista. In tutto ciò oggi la Chiesa consapevole delle sfide morali, si sta adoperando per creare le condizioni affinché i cattolici del 3° millennio possano riavere di nuovo una casa comune del cristianesimo democratico militante. Casa comune le cui fondamenta sono i valori intramontabili: sacralità della vita e la famiglia.

 

Si è parlato anche di candidature alle prossime politiche, con un punto fermo a favore della ricandidatura del Senatore Ciccanti, nei cui confronti c'è stato l'unanime riconoscimento di forte e coerente impegno politico.

 

Il secondo congresso provinciale ha offerto dunque numerosi spunti di riflessione.

 

L’approdo di Tassotti alla DC apre nuovi scenari e lascia anche qualche interrogativo. Primo fra tutti quello sopra espresso e cioè cosa succederà in consiglio provinciale.

 

Inoltre Tassotti, nel suo discorso ha affermato in maniera piuttosto convinta che oltre in consiglio provinciale la DC  “credo che sarà presente nel Consiglio Comunale di Ascoli e in altri enti…”

 

Che ci siano altre persone all’interno dell’UDC pronte a fare le valige e seguire la sua strada…

 

Vedremo cosa succederà…