La manifestazione musicale "Settembre in Musica" è giunta ormai in vista dell'ennesimo traguardo. Dopo aver vissuto intense giornate all'insegna della musica, dell'arte e della riscoperta di luoghi e situazioni particolari del nostro territorio, è dunque venuto il momento di tirare le somme, di dire cosa è andato bene e cosa ancora rimane da migliorare per riuscire a dare a questa rassegna lo spazio che merita.

"La manifestazione ha ormai raggiunto un livello artistico molto elevato - spiega Gaetano Rinaldi, presidente dell'associazione "Ascoli Piceno Festival" - grazie ad artisti affermati e giovani di varie nazionalità. Il pubblico ha sicuramente apprezzato, come dimostrato dalla costante affluenza alle serate organizzate. Quest'anno inoltre va sottolineato il grande successo di iniziative come quelle dei "Percorsi Piceni" che punta alla valorizzazione di luoghi d'arte, angoli naturalistici ed eccellenze enogastronomiche del nostro territorio; "Musica a scuola" per avvicinare le nuove generazioni alla musica e "Buon Giorno al Caffè Meletti" per un incontro quotidiano tra artisti e frequentatori del famoso locale ascolano. Diamo molta importanza a questi nuovi esperimenti sia perché riteniamo che "Settembre in Musica" possa riuscire ad affermarsi solo attraverso "proposte alternative" valide, sia perché puntiamo a favorire la conoscenza delle nostre risorse, naturali ed artistiche, per una loro miglior tutela e valorizzazione. Bisogna insistere e pensare in grande perchè siamo sempre più convinti che se Ascoli ha una possibilità di sviluppo, questa è in campo culturale."

Michael Flaksman, direttore artistico, anima e padre di "Settembre in Musica", è uno di quellii che ad Ascoli ci ha lasciato il cuore: l'amore per questa città, conosciuta quasi per caso, è alla base di un impegno costante che, da dieci anni a questa parte, è il vero segreto del successo del festival:
"Rispetto agli anni passati - commenta - la rassegna di quest'anno si è contraddistinta per un maggior numero di giovani artisti partecipanti. Posso però dire, con un certo orgoglio, che la qualità non ne ha risentito affatto, anzi. Il nostro obiettivo è comunque quello di crescere sempre di più. In questo siamo aiutati da istituzioni ed enti privati che iniziano a rendersi conto dell'importanza culturale e delle potenzialità economiche, in termini di turismo, racchiuse nel festival. Avere i mezzi adeguati ci consentirebbe di metter su un evento ancora più bello, curando allo stesso tempo la promozione fuori dai confini locali. Bisogna aver pazienza e dimostrare anno per anno la validità della nostra iniziativa."

Di fronte alla domanda riguardo la crisi che sta attraversando la musica classica oggi, il maestro Flaksman sorride: "La musica classica, come peraltro il teatro lirico, risente dei processi messi in moto dall'odierna globalizzazione economica. Nonostante questo troviamo ancora giovani artisti di altissimo livello, alcuni addirittura di età inferiore ai 18 anni. Questo ci conforta, ci mostra l'importanza che hanno ancora un determinato tipo di musica ed i valori che essa rappresenta e ci sprona ad andare avanti, per mantenere la cultura classica accessibile a chiunque si mostri interessato ad essa."