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La Regione aiuta i detenuti. Santori non ci sta

Ancona | Il "Sistema regionale integrato degli interventi a favore dei soggetti adulti e minorenni sottoposti a provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria ed a favore degli ex detenuti" è stato approvato dal Consiglio regionale con astensione dell'intera minoranza.

Vittorio Santori

Dal Vice Presidente dell'Assemblea Legislativa, Avv. Vittorio Santori, riceviamo e pubblichiamo quanto segue:

In un Paese dove il 75% dei delitti resta impunito, dove oltre il 60% dei reati si prescrive nelle more dei procedimenti penali, dove la certezza dell’espiazione della pena è stata sostituita con la certezza dell’impunità considerate anche tutte le misure alternative alla detenzione previste dalla legge, l’attuale Amministrazione regionale si preoccupa con una precisa proposta di legge di istituire nuove strutture di ausilio al detenuto che favoriscano la sua riabilitazione.

Ancora una volta siamo in presenza di azioni demagogiche e di pura propaganda elettorale. Infatti solo a decorrere dall’esercizio 2009, ultimo anno della gestione Spacca, tale legge troverà la sua copertura finanziaria ed in concreto quali interventi precisi e con quali mezzi verranno raggiunti gli scopi contenuti nella norma regionale non è dato ancora di sapere visto che la proposta di legge è sul punto estremamente generica e teorica e fa esplicito rinvio alla Giunta regionale per l’emanazione di principi e di indirizzi in proposito. La solita delega in bianco alla Giunta che esautora di ogni potere l’assemblea legislativa.

La materia si intreccia con le competenze Statali, Ministeriali e dei Magistrati di Sorveglianza oltre che dei Tribunali dei Minori. E’ una normativa diseducativa che non si preoccupa per nulla di subordinare i benefici dalla stessa previsti al risarcimento del danno da parte del detenuto alla società ed al singolo danneggiato (parte lesa) attraverso l’avvio dello stesso al lavoro quale effettivo mezzo di rieducazione e di sostentamento previsto persino nella Carta Costituzionale.

La maggioranza ancora una volta con la solita arroganza non ha voluto recepire nel testo predisposto una specifica P.D.L. di iniziativa della minoranza in materia di giustizia riparativa nei processi penali che vedono imputati i minorenni dinanzi al Giudice di Pace lasciando uno spazio di silenzio normativo proprio nell’unico settore, quello minorile, ove ha maggiormente senso spendere risorse ed iniziative volte alla rieducazione.

Mi sarei aspettato un intervento legislativo in difesa delle famiglie povere, in aiuto ai disoccupati specie dei giovani e delle donne che cercano lavoro o che lo hanno perduto, un intervento per l’eliminazione delle liste di attesa negli ospedali, una norma per agevolare i nostri studenti che con tanti sacrifici frequentano le nostre università, per le imprese in crisi, per contenere l’aumento delle bollette dei consumi e così via ma la Maggioranza che governa la Regione ha visto l’urgenza e la necessità di intervenire a favore dei detenuti già sottoposti all’attenta competenza dello Stato e di altri Enti ed Istituzioni. Chissà se i cittadini marchigiani sono d’accordo sulle scelte di priorità operate dall’Amministrazione Spacca e dai consiglieri di maggioranza?

Io sono convinto di no. Poiché tutti i cittadini ogni giorno per guadagnarsi il pane quotidiano per loro e per le rispettive famiglie si affidano al lavoro duro ed onesto, il minimo che ci si attendeva da una strategia rieducativa era la previsione del lavoro obbligatorio ed il risarcimento del danno cagionato alla società o al singolo. Questo non è mai stato il Paese del “Bengodi” e la vera prevenzione dei reati consiste unicamente nella certezza di un giusto e celere processo ed in caso di condanna, nella certezza dell’espiazione della pena.

Le misure alternative al carcere sono già previste dal codice di procedura penale così come tutte le altre misure di competenza del Magistrato di Sorveglianza. Rispetto agli altri Paesi Europei l’Italia è quella il cui codice penale prevede, per moltissimi reati, specie quelli di natura colposa le pene minori. Non per nulla la stragrande maggioranza della delinquenza proveniente dagli altri Paesi si ferma da noi.

01/10/2008





        
  



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