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Petrini dà ragione a Cardogna: nullo il Calendario Venatorio approvato da Pesaro e Urbino

Ancona | L’assessore ha parlato di “legittime perplessità in ordine alla competenza dell'organo che ha adottato l'atto”. Soddisfatto Cardogna dei Verdi: “ora azioni concrete per riportare la situazione alla normalità”.

di Redazione

Adriano Cardogna

"Il Calendario venatorio, approvato dalla Provincia di Pesaro e Urbino, rappresenta una decisione che legittima perplessità in ordine alla competenza dell'organo che ha adottato l'atto e per il quale è necessario un approfondimento degli uffici regionali". Con queste parole l'Assessore Paolo Petrini ha risposto, martedì 12 ottobre, in Consiglio Regionale all'interrogazione presentata dal Consigliere dei Verdi Adriano Cardogna.

"Sono molto soddisfatto di aver messo in evidenza l'irregolarità attuata dalla Provincia di Pesaro Urbino - afferma Cardogna in una nota - Nell'interrogazione che ho presentato lo scorso 20 settembre, avevo infatti rilevato come spetti alla Giunta regionale redigere il calendario venatorio che deve poi essere recepito e non modificato dalla Provincia."

Nell'interrogazione il Consigliere Cardogna, come poi è stato confermato dallo stesso Assessore Petrini, rilevava infatti che la Provincia di Pesaro Urbino nell'approvare il Calendario venatorio provinciale stabiliva che il periodo consentito per la caccia al cinghiale prendesse il via il 1 novembre 2010 per concludersi il 30 gennaio 2011, modificando così in modo sostanziale l'atto approvato dalla Giunta regionale che prevede l'apertura il 2 ottobre 2010 e la chiusura il 2 gennaio 2011.

"Ora attendo solamente azioni concrete e spero veloci, - conclude Cardogna - che riportino la situazione alla normalità per eliminare una discrepanza che è in pieno contrasto con le funzioni proprie di ogni ente territoriale e contrasta con il principio di diritto che è eguale per ogni cittadino delle marche".

13/10/2010





        
  



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