Chi guasta la festa?!?
Arquata del Tronto | Il presidente della Provincia Massimo Rossi sulle affermazioni del Sindaco di Arquata Aleandro Petrucci.
di Massimo Rossi
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Massimo Rossi
Ho sempre ritenuto che un Sindaco sia il detentore ideale delle chiavi di una città pertanto quando leggo sulla stampa le inquietanti e minacciose affermazioni del sindaco di Arquata, Aleandro Petrucci, che dichiara sgradita nella sua cittadina la presenza degli amministratori della Provincia in occasione dei festeggiamenti per lanniversario dellinaugurazione dellacquedotto del Pescara, previsti per domani, non posso che adeguarmi, mio malgrado, a queste intimazioni.
Ritengo di dover adeguarmi anche perché non amo il protagonismo, il vittimismo e la provocazione, ne fatta ne subita. Inoltre penso che così facendo si alleggerisca il lavoro delle forze di polizia, già troppo indaffarate, per doversi occupare, mio malgrado, anche della tutela dellimmagine e della sicurezza dei rappresentanti delle istituzioni.
Detto questo debbo esprimere lamarezza e il forte risentimento di fronte a comportamenti arroganti e prepotenti come quelli assunti da Petrucci perché decisamente contrari alle regole e al decoro delle istituzioni che, dai cittadini, siamo chiamati a rappresentare.
Latteggiamento assunto dallAmministrazione Provinciale e dalla sua struttura tecnica sulla richiesta di autorizzazione da parte dellex consorzio idrico volta ad utilizzare una sorgente situata ad Arquata, cedendola successivamente (in tutto o in parte) a partners privati, per imbottigliarne e commercializzarne lacqua, oltre a rispondere ad una doverosa attenzione verso un fondamentale bene comune come lacqua, già affermata nel programma della mia coalizione, risponde rigorosamente ai doveri definiti dal quadro normativo.
Doveri che nella fattispecie impongono di acquisire tutti i pareri necessari ed opportuni prima di procedere allautorizzazione. Per questo lAmministrazione ha inteso chiedere (in data 9/12/2004 e successivamente in data 24/02/2005), un parere tecnico anche alle Autorità di Bacino, regionale e del Tronto; parere pervenuto, dopo una lunga e complessa ricognizione normativa, solo il 10 Ottobre scorso.
Premesso che tale tempo di attesa non ha in alcun modo pregiudicato e non pregiudica la possibile realizzazione del progetto del CIIP che, allo stato attuale, è ancora in fase di perfezionamento amministrativo e finanziario, gli esiti parziali dei pareri richiesti evidenziano la problematicità della materia e loggettiva necessità degli approfondimenti effettuati.
Proprio tale complessità ha indotto nei giorni scorsi l'Amministrazione ad affidare ad un docente universitario, esperto della materia, un ultimo e dirimente parere al riguardo, i cui esiti sono attesi nel giro di un paio di settimane. Intendiamo comunque rassicurare tutti gli interessati sul fatto che nessuno ha mai inteso prolungare artificiosamente questo iter amministrativo e che la dovuta risposta, a questo punto, arriverà certamente a breve. In questa occasione, come in tutte quelle passate, lAmministrazione si assumerà pienamente la responsabilità di quanto deliberato.
Per concludere mi sia consentita unamara riflessione personale che prescinde dallesito finale del procedimento amministrativo. A me sembra assolutamente paradossale il fatto che, proprio nella ricorrenza di uno straordinario evento che ha consentito il miracolo dellacqua corrente direttamente nelle nostre case, ci sia qualcuno che, seppur mosso dal nobile intento di produrre business e qualche posto di lavoro (certamente precario ed effimero), promuova scomposte battaglie per ottenere qualcosa che in realtà contribuisca ad unassurda corsa allindietro.
Una corsa insensata e insostenibile a tempi nei quali le nostre nonne erano costrette, come oggi, a procurarsi lacqua lontano da casa (allora alla fonte, oggi al supermercato) per poi portarla a casa a braccia. La differenza è che le nostre nonne per fare ciò non creavano problemi a nessuno, mentre oggi, per uningannevole e martellante pubblicità consumistica, beviamo unenorme quantità di acqua in bottiglia, spesso di qualità peggiore di quella che sgorga dal rubinetto, ed inquiniamo gravemente lambiente per produrre, smaltire e trasportare su e giù per lItalia, con i tir lungo le nostre autostrade, miliardi di bottiglie di plastica.
Continuiamo a farci del male o vogliamo cercare di costruire sviluppo e lavoro valorizzando in modo sostenibile le nostre risorse, come altre esperienze in zone meno pregiate delle nostre ci insegnano? LAmministrazione Provinciale tanto sgradita a Petrucci è impegnata con passione e spirito di collaborazione anche nei suoi riguardi, in questa direzione.
Certo imbottigliare lacqua è molto più facile, anche se più triste e
senza futuro.
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15/10/2005
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