La polemica sul caro prezzi
Ascoli Piceno | Dai pubblici esercizi e Confcommercio nessuna colpa e tante proposte. Parte l'operzione "trasparenza".
Con l'introduzione dell'euro, anche i pubblici esercizi della provincia di Ascoli Piceno, hanno vissuto una delle più difficili congiunture economiche dell'ultimo decennio, come mostrano i dati 2002, che evidenziano come la domanda non sia cresciuta (-0,05%), una flessione del valore produttivo (-0,2%) e un calo della produttività (-3,2%). La precisazione proviene dalla Confcommercio che aggiunge che nonostante ciò, il comparto ha saputo creare tanti nuovi posti di lavoro.
"In questo quadro evidenzia il presidente provinciale Pubblici Esercizi Ivo Giudici - si sono inseriti i consistenti aumenti di costo subiti da bar e ristoranti, dovuti in parte alle materie prime (che hanno creato grande tensione sui prezzi, dai prodotti ortofrutticoli e il pesce per i ristoranti, a gelati, bevande gassate, acqua minerale e aperitivi per i bar), in parte alle tariffe (smaltimento rifiuti, imposta sulla pubblicità fino al +30%, tassa per l'occupazione suolo pubblico, spese per la sicurezza alimentare +40% ecc.), che in media hanno incrementato i costi di gestione del 10%. Risultato: la variazione media dei costi nei pubblici esercizi nel periodo agosto-gennaio 2003/gennaio-agosto 2002 è stato del 4,4%". Da uno studio effettuato dalla Confcommercio emerge altresì che nello stesso periodo, l'incremento dei prezzi del settore è stato del +4,2% medio. In particolare, al bar si sono verificati aumenti diffusi ma modesti , mentre per la ristorazione si è verificata una situazione "a macchia di leopardo": consistenti gli aumenti nella ristorazione top, significativi nelle pizzerie, ma modesti nel resto del comparto.
"Il Sindacato Provinciale Pubblici Esercizi - Fipe-Confcommercio aggiunge il direttore Giorgio Fiori - ha predisposto comunque una serie di azioni ("operazione trasparenza") volte al rilancio del rapporto di fiducia con il consumatore che in questi mesi non è mai venuto meno ma che il permanere delle polemiche rischia di incrinare e che tra l'altro prevede il ripristino del listino provinciale dei prezzi al bar con l'obiettivo di diradare la periodicità degli aumenti dandone pubblica evidenza (consegna alle Prefetture).
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15/10/2003
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