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Esclusi gli immigrati dai contributi per l'affitto, insorge Rifondazione: "Governo razzista"

San Benedetto del Tronto | Una legge nazionale fa si che molti immigrati regolari non possono richiedere il contributo comunale per i canoni d'affitto. Il Sindaco Gaspari promette: "Cercheremo di reperire i fondi necessari per aiutare chi è rimasto fuori".Si parla di 60/70mila euro

di Marco Braccetti

Marina De Panicis e Daniele Primavera, esponenti di Rifondazione Comunista

La scure del Governo Berlusconi si abbatte anche sulla Riviera delle Palme e sui suoi abitanti. Oggi scadevano i termini per richiedere al Comune il contributo per il pagamento dei canoni d'affitto (per approfondire si veda l'articolo correlato). Un aiuto che viene richiesto soprattutto da famiglie in difficoltà economica. Lo scorso anno ne hanno usufruito 439 nuclei familiari, 110 dei quali erano immigrati.

Quest'anno la musica è cambiata. Con la legge n° 133/2008 il Governo ha di fatto escluso la gran parte degli immigrati. E' stato infatti posto il seguente limite: possono accedere al finanziamento soltanto gli immigrati che da 10 anni risiedono in Italia o da 5 nella stessa regione. Attenzione. L'esclusione è stata fatta a danno di immigrati regolari, che a San Benedetto vivono e lavorano stabilmente, pagando regolarmente tasse e bollette.

La grave situazione è stata sollevata da Rifondazione Comunista, che ha richiesto un pronto intervento da parte del Sindaco Giovanni Gaspari. Secondo il primo cittadino sarebbe intenzione del Comune farsi carico dei tagli, cercando di reperire i fondi necessari per aiutare chi, con le nuove disposizioni di legge, è stato ‘fatto fuori'.

Da una prima sommaria stima fatta dal primo cittadino la cifra che il Comune dovrebbe recuperare si aggira intorno ai 60/70mila euro. "Visti la situazione economica nazionale e i continui tagli del Governo centrale - afferma Gaspari - non vi nascondo che non sarà facile trovare una somma di denaro così importante, ma certamente ci impegneremo, perché nel nostro Comune non ci devono essere cittadini di serie B o di serie C".

Nella mattinata di mercoledì 15 ottobre Daniele Primavera e Marina De Panicis hanno incontrato la stampa ed hanno diramato il comunicato che di seguito pubblichiamo:

"Mentre i ministri leghisti e xenofobi della destra continuano a parlare di integrazione, nello stesso giorno in cui dichiarano di voler confinare i figli degli immigrati in classi separate, i velenosi frutti del governo arrivano anche a San Benedetto; e ci arrivano senza che nessuno dell'attuale pseudo opposizione parlamentare abbia sollevato la benché minima voce di dissenso. Né i colti parlamentari del Partito Democratico, probabilmente immersi nelle loro speculazioni su Darwin e "la scoperta dell'uomo", né gli infervorati procuratori del partito di Di Pietro hanno sollevato la benché minima opposizione ai provvedimenti del governo che hanno, di fatto, escluso la quasi totalità degli immigrati regolari dall'erogazione di contributi e agevolazioni per gli affitti.

E così mentre nelle piazze infuria un'ondata razzista senza precedenti in quello che pensavamo essere un paese orientato alla solidarietà e all'apertura, nelle aule parlamentari si consuma un atto non meno violento: da quest'anno gli immigrati regolari avranno sempre meno diritti. E non stiamo neppure parlando dei clandestini appena sbarcati a Lampedusa; parliamo degli operai che lavorano nelle nostre fabbriche, dei muratori che costruiscono le nostre case (spesso anche morendo per questo), dei camerieri che servono i nostri lauti pasti domenicali. Gente che vive e lavora esattamente come noi, ma che da oggi ha meno diritti. Persone che oltretutto spesso non hanno neanche una rete di sostegno sociale come hanno gli italiani. Il prossimo passo sarà togliere a questi cittadini anche l'assistenza sanitaria?

La conversione in legge del decreto Brunetta, avvenuta nell'Agosto di quest'anno, è stata infatti integrata da un emendamento che esclude gli immigrati che non risiedono in Italia da almeno 10 anni dalla concessione di qualunque beneficio. Anche a San Benedetto, proprio stamattina, sono state numerose le famiglie di giovani lavoratori venute per compilare la domanda, che si sono sentiti rispondere: "spiacenti, non avete più diritto al beneficio".

Riteniamo urgente e improrogabile per questa amministrazione porre un freno a questa deriva, soprattutto in un territorio, il nostro, dove la presenza degli immigrati è largamente minoritaria e non si sono mai verificati grossi problemi di integrazione. Chiediamo quindi di istituire un fondo comunale aperto anche agli immigrati, gestito tramite un bando, che assegni contributi non cumulabili con quelli già erogati, con una disponibilità sufficiente a garantire il sostegno di queste famiglie, spesso numerose e con bambini piccoli.

Chiediamo inoltre a tutti i partiti della coalizione di maggioranza, agli amministratori, al Sindaco, al mondo cattolico e laico di pronunciarsi su quella che si configurerà come un'emergenza sempre più pressante, qualora non siano attuati interventi pesanti ed urgenti per rimediare a questa legge scellerata".

15/10/2008





        
  



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