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PAI, il 18 ottobre è arrivato, cosa produrrà?

San Benedetto del Tronto | "Auspichiamo la pulizia degli argini del fiume Tronto a carico dell’Autorità di Bacino e il naturale e conseguente declassamento delle aree E4 ed E3 ad aree E2".

di Paolo Turano*


La partecipazione alla fase organizzativa del comitato autoconvocato dei tecnici che operano nel comprensorio urbanistico di Porto d’Ascoli, e le conclusioni tecniche riportate dallo stesso comitato mi permettono di arrivare ad una deduzione personale, semplice e banale, più per logica che per tecnica.

Se è vero che L’Autorità di Bacino ha ben operato con i comuni di Monteprandone e di Monsampolo del Tronto, per citare solo i comuni limitrofi e/o confinanti con San Benedetto, ed a seguito della presentazione di uno studio idrogeologiche il rischio di esondazione del fiume Tronto è stato declassato nelle zone di Centobuchi e di Stella da aree E4 ad aree E2, e se è vero che la regione Marche ha operato bene nel far costruire l’argine nord a monte del ponte ANAS in comune di San Benedetto con argini in cemento armato con pali di aggancio progettati dall’Ing. Capo della provincia di Teramo per conto dell’Autorità di Bacino, quale è il reale rischio di esondazione a Porto d’Ascoli?

Ovvero, se il fattore rischio è direttamente proporzionale alla frequenza di accadimento di un evento ed al danno che l’evento può causare, come si possono declassare delle aree in presenza di un progetto PAI approfondito?

Evidentemente le osservazioni alle norme di attuazione del PAI presentate all’Autorità di Bacino dai sopra citati comuni sono state riconosciute dalla stessa Autorità più corrette e più oculate delle Norme emesse; da qui il declassamento.

E’ Responsabilità del vice presidente della Regione Marche e presidente dell’Autorità di Bacino Luciano Agostini, capire che “il sapere amministrare”, anche in assenza di stipendi o gettoni di presenza da prendere, significa valutare, eliminare o semmai limitare i rischi reali, e non inventarsene altri.

Per San Benedetto, caro Presidente, auspichiamo la pulizia degli argini del fiume Tronto che è, e deve essere, a carico dell’Autorità di Bacino e il naturale e conseguente declassamento delle aree E4 ed E3 ad aree E2.

* Segretario provinciale UDC

17/10/2005





        
  



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