Ancora nulla di nuovo sul fronte della rapina di domenica notte al centro commerciale Oasi di Campiglione di Fermo. Nonostante proseguano a tempo pieno le indagini da parte delle forze dell'ordine, impossibile fino ad ora trovare tracce decisive dei malviventi che dopo aver sfondato una porta laterale e fatto esplodere la cassaforte, hanno trafugato una cifra di circa 100.000 euro.

Unico elemento nelle mani degli inquirenti, il filmato delle telecamere a circuito chiuso che immortala i due all'opera, ma essendo a volto coperto nulla si intuisce sulla loro identità. Quasi certo che della banda facesse parte una terza persona, probabilmente appostata da palo fuori dal centro, e pronta a dileguarsi in auto appena effettuato il furto.

Si cerca il basista delle operazioni, che potrebbe essere una persona della zona. Sembra invece non convincere l'ipotesi che i ladri dell'Oasi siani gli stessi che poche sere prima, a qualche chilometro di distanza, hanno trafugato 6.000paia di scarpe dal Calzaturificio Melania a Magliano di Tenna. Diverso tutto: dai tempi, fulmineo il furto all'Oasi, da tre ore quello al calzaturificio, alla merce: soldi per il primo, scarpe da rivendere sul mercato parallelo o all'estero per il secondo. Unico punto in comune, in entrambi i casi trattasi di professionisti del crimine: due colpi studiati nei minimi dettagli, effettuati eludendo i sistemi d'allarme e senza lasciare tracce. Quindi, solo una coincidenza tra i due colpi così ravvicinati, che tanta sensazione hanno fatto nell'opinione pubblica.